Roma Vergogna, Re di Roma, il regno dell’incuria e del pattume
“Potrebbe essere un’oasi in mezzo alle auto con alberi, area giochi per bambini, ma siamo nella Capitale in rovina. Ma dove sono gli amministratori?”
"Ecco l’atollo metropolitano della lordura e dell’incuria. Siamo a piazza dei Re di Roma, nel VII Municipio, ai confini con il centro storico, grande spazio di forma circolare affogato nei palazzi circostanti, con il traffico veicolare che ruota vorticosamente intorno. Potrebbe essere un’oasi in mezzo alle auto, agli scooter e ai decibel impazziti, con alberi, area giochi per bambini, zona riservata ai quattrozampe, panchine e nasoni, tappeti erbosi.
Un punto strategico, con fermata della Metro A e San Giovanni a due passi. Potrebbe, se fossimo in una città estera. Di qualunque Paese. Ma siamo nella capitale in rovina, e la piazza risulta l’ennesima area degradata, per usare un eufemismo, che viene lasciata morire nell’indifferenza delle istituzioni".
Lo ha reso noto Antonello Palmieri, presidente dell’associazione ROMANUOVA.
"Come per altre plaghe del VII Municipio, per esempio Villa Lazzaroni e Villa Fiorelli, è difficile descrivere lo stato di abbandono di piazza dei Re di Roma a parole e con le foto. Merita una visita, il nostro atollo metropolitano, ma non per trovare pace e relax. La zona, fra l’altro, non può definirsi tranquilla, soprattutto in determinate ore.
E dire che nel 2004, con una toccante cerimonia, il giardino fu dedicato a Fernando Masone, capo della polizia e della squadra mobile di Roma. Un servitore dello Stato, il cui ricordo viene ora oltraggiato", ha sottolineato Palmieri.
"Fa male girare per la piazza. Mattonato insidioso per gambe e caviglie. Panchine rotte. Nasoni spenti. Cestini con il pattume inzeppato e strabordante. Siepi ridotte a immondezzaio. La vecchia area giochi vandalizzata e chiusa al pubblico. Invece di ristrutturarla, ne è stata realizzata un’altra, con scivoli squarciati e pericolosissimi. Ma tant’è, chi dovrebbe non se ne cura.
Colli di bottiglia, schegge di vetro ovunque, a ricordo di bevute e battaglie non solo notturne. Insetti che calano in picchiata. In questo lordume generale, alcuni padroni dei quattrozampe non si fanno molti problemi a far 'deiettare' i loro cani dove capita, piuttosto che nell’area riservata e recintata", ha spiegato Palmieri.
"Chiediamo: ma dove sono i nostri amministratori? Nessuno di loro visita, anche solo per sbaglio, il quartiere? Non c’è cura, né interesse per il bene pubblico. Né controllo. E qui ci fermiamo, perché sale troppo la rabbia, anche solo a parlarne", ha concluso Palmieri.