Roma: via alla riqualificazione di tunnel e sottopassi per combattere degrado e pericoli
Un’iniziativa resa ancora più urgente dall’ultimo episodio di cronaca nera, lo stupro di una donna di 42 anni in un sottopasso della zona di Porta Pia
Dopo anni di abbandono e segnalazioni continue da parte dei cittadini, finalmente il Campidoglio ha deciso di mettere mano a uno dei capitoli più critici della gestione urbana della Capitale: la riqualificazione dei sottopassi e dei tunnel. Un’iniziativa resa ancora più urgente dall’ultimo episodio di cronaca nera, lo stupro di una donna di 42 anni in un sottopasso della zona di Porta Pia. Questo drammatico evento ha riportato in primo piano il problema della sicurezza in questi luoghi abbandonati a se stessi, trasformati da tempo in veri e propri ricettacoli di violenza, spaccio e degrado.
L’annuncio, diffuso dalla presidente dell’Assemblea Capitolina, Svetlana Celli, e dai presidenti delle commissioni competenti, Riccardo Corbucci (Roma Capitale) e Yuri Trombetti (Patrimonio), traccia una linea di intervento ambiziosa: riqualificare i sottopassi della città e trasformarli in spazi destinati a attività commerciali e associazioni culturali. L’obiettivo? Restituire vita e dignità a questi luoghi bui, letteralmente e metaforicamente, ripristinandone la funzione urbana, economica e sociale.
L’obiettivo della delibera del Campidoglio: luce e sicurezza
La metafora della luce ricorre frequentemente nei discorsi dei promotori del progetto. “Più luce” significa non solo illuminare fisicamente gli spazi, ma anche riportare legalità e sicurezza in angoli della città troppo a lungo abbandonati. Lo stesso concetto viene sottolineato da Celli, che evidenzia come questi spazi, spesso lasciati all’incuria e al degrado, diventino facili prede per malintenzionati. La delibera, che ora deve passare sia per l’approvazione del Consiglio che per il nullaosta della Giunta, si propone di ridare una vocazione economica e socio-culturale ai sottopassi della Capitale, attraverso la promozione di attività come librerie, cooperative del verde, imprese dell’high-tech e realtà associative che si occupano di rigenerazione urbana.
Questa trasformazione è la risposta concreta a un’esigenza pressante: quella di rendere sicuri e frequentabili i luoghi oggi considerati “zone franche” della criminalità. Il buio, si sa, è il complice perfetto di chi opera nell’illegalità. Non è un caso che la stragrande maggioranza delle denunce riguardanti aggressioni o episodi di spaccio avvengano proprio in questi contesti. Soprattutto le donne, troppo spesso bersagli di violenze, chiedono a gran voce che la città offra maggiore sicurezza.
Degrado e sicurezza: una bonifica necessaria
La delibera prevede, prima di tutto, una bonifica radicale dei sottopassi più critici. La zona tra corso Italia e Castro Pretorio, passando per piazza Fiume e Porta Pia, è al centro di questa operazione. Al momento, quei tunnel non sono altro che discariche a cielo aperto, dove siringhe usate, vetri rotti, rifiuti di ogni genere e miasmi di origine organica rendono l’area invivibile, oltre che pericolosa. E questa maxi bonifica, come ricordano gli stessi promotori della delibera, può essere avviata già senza necessità di approvazioni: è un intervento urgente, necessario per restituire un minimo di decoro urbano a quei luoghi.
Non è però solo questione di decoro. Gli eventi degli ultimi mesi, culminati con il terribile episodio di violenza a Porta Pia, hanno messo in luce come il problema della sicurezza sia indissolubilmente legato allo stato di abbandono dei sottopassi. Per ogni area degradata c’è un rischio maggiore di criminalità. Il ripristino della sicurezza, dunque, deve procedere di pari passo con il recupero fisico degli spazi.
Altri punti critici della Capitale: Eur e Montesacro
Il progetto di riqualificazione non si limiterà solo ai tunnel del centro storico. Anche altre aree periferiche, spesso ignorate, saranno coinvolte nel piano di recupero. È il caso del sottopasso che corre sotto via Cristoforo Colombo all’altezza della fermata metro Eur-Fermi, una struttura che i cittadini evitano accuratamente dopo il calar del sole, per paura di aggressioni e atti di microcriminalità. Stessa situazione per il cunicolo che collega la stazione di Batteria Nomentana al quartiere Africano: un passaggio sotterraneo di circa 150 metri, senza vie di fuga, considerato uno dei punti più pericolosi di Roma. Qui, i residenti chiedono addirittura la presenza fissa di agenti di polizia alle estremità del tunnel, un segno evidente della percezione di insicurezza che caratterizza queste aree.
Una visione per il futuro a Roma
La delibera proposta dai vertici del Campidoglio rappresenta una svolta decisiva nella gestione del problema della sicurezza urbana, e segna un cambio di paradigma rispetto al passato. Non si tratta più solo di reprimere il degrado con azioni di controllo e sorveglianza, ma di trasformare radicalmente gli spazi pubblici, assegnando loro una nuova funzione e una nuova vita. La cultura, l’economia e l’associazionismo diventano così gli strumenti principali attraverso cui ricostruire il tessuto sociale ed economico della città.