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Roma, violenza sessuale per scommessa: condannato a 5 anni

Si è consumata per scommessa una violenza sessuale in un ristorante a Roma, 50 euro per portarsi a letto la collega

Violenze

Scommettiamo 50 euro che me la porto a letto?”. Si è consumata per scommessa una violenza sessuale in un ristorante a Roma. Una scommessa che il cameriere di 20 anni non voleva proprio perdere con il suo collega pizzaiolo. Vittima di violenza una loro collega anche lei cameriera che non aveva ceduto alle avances del ragazzo.

Prima di raccontare la storia vanno fatte due precisazioni, la prima è che il proprietario del locale a Prati e il pizzaiolo con cui l’aggressore ha fatto la scommessa sono del tutto estranei ai fatti.

Violenza sessuale per scommessa: i fatti

È il luglio del 2016, in un ristorante a Roma in zona Prati lavorano 2 ragazzi, un cameriere e un pizzaiolo. C’è anche una cameriera con loro, anche lei poco più che maggiorenne.

Il cameriere le lancia sguardi ammiccanti e fa battute con doppio senso mentre i due erano in servizio insieme. Lei non sembra cedere al corteggiamento, tanto che il pizzaiolo comincia a prendere il giro il ragazzo per i suoi tentativi di conquista palesemente respinti.

“Scommettiamo 50 euro che ci riesco a portala a letto?” Il pizzaiolo ci sta, non può immaginare che il ragazzo intendeva “portarla a letto” anche contro la volontà della ragazza.

L’occasione giusta arriva il 26 luglio del 2016, lei è nello spogliatoio del ristorante che si sta cambiando. L’aggressore entra nello stanzino e si avvicina pericolosamente alla ragazza. Inizia a palpeggiarla ma lei si divincola.

Il caso ha voluto che in quel momento entrasse un altro loro collega interrompendo le molestie notando l’aria sconvolta della ragazza e allontanando il suo aggressore.

Gli abusi nello sgabuzzino

Sembrava essersi allontanato e invece appena la ragazza è rimasta di nuovo sola lui è tornato, stavolta determinato a finire da dove aveva lasciato. Così i palpeggiamenti si fanno più insistenti e lui consuma un rapporto sessuale con la ragazza non consenziente.

La giovane ha denunciato il fatto e il processo è ora in corso a Roma. La difesa del ragazzo sostiene che il rapporto fosse consensuale e che la denuncia fosse una ripicca della vittima che non accettava il fatto che lui fosse all’epoca fidanzato. Pe i giudici però questa tesi non è credibile e il ragazzo è stato condannato a 5 anni e mezzo di reclusione.