Romanina. Raggi e Bonafede inaugurano il “Giardino della legalità”
In un quartiere-simbolo del crimine nasce un parco che celebra la memoria di 27 magistrati uccisi dalla malavita
A essere ottimisti la si può vedere al positivo: nello sfacelo etico generale, si fa qualcosa per ricordare che ci sono state decine di magistrati che a causa del loro lavoro sono stati uccisi. Di fronte a un immaginario collettivo che preferisce di gran lunga le star del pop, o addirittura del trash, si prova a riaccendere l’attenzione su qualcosa di meglio.
"Con questo gesto – dice Virginia Raggi, che insieme al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha inaugurato oggi, il ‘Giardino della legalità’ – testimoniamo la nostra vicinanza a chi ogni giorno rischia la propria vita per tutti noi. Dobbiamo alzare la voce per far capire a queste persone che non sono sole, perché ci siamo noi”.
Il luogo prescelto è uno dei quartieri più famigerati dell’intera Capitale. È la Romanina, il territorio dove negli anni Settanta si sono insediati i Casamonica e dove oggi il loro clan spadroneggia. Le ville in stile Gomorra non sono proprio qui accanto – qui dove si sono piantate 27 querce, in memoria di altrettanti magistrati che sono finiti ammazzati dalla malavita – ma nemmeno così lontano. Giusto qualche centinaia di metri.
“Questo – prosegue la sindaca – è solo l'inizio, perché in questo giardino seguirà un'area ludica e l'illuminazione pubblica. I progetti sono già in corso e quindi a breve inizieranno i lavori, ma la cosa importante è che questo parco è affidato anche alla cura dei ragazzi e dei bambini che sono qui oggi e che oggi con noi pianteranno dei semi di papavero, a testimonianza della vicinanza a queste persone”.
E qui il discorso si è fatto davvero insidioso. Con un enorme rischio di affondare nella retorica. Come è inevitabile quando si fa appello alle nuove generazioni nell’intento di rassicurarle. Quelle nuove generazioni che, guardandosi intorno, non possono certo avere una gran fiducia nella società in genere e nelle pubbliche istituzioni in particolare.
Virginia Raggi ci ha comunque provato: “È proprio ai ragazzi che mi rivolgo: siete il futuro del Paese, e noi dobbiamo aiutarvi a crescere bene senza lasciarvi soli, soprattutto in un territorio come questo. Qualunque siano le condizioni di partenza, la scelta della strada da percorrere dipende da ciascuno di noi. La scelta della strada della legalità non è facile ma noi istituzioni siamo qui con voi e siamo per la scelta della legalità sempre e comunque, fate affidamento su di noi e sullo Stato, perché noi ci siamo”.
A essere pessimisti viene da dire che i Casamonica sono ancora lì nel loro “regno”. Non proprio indisturbati ma quasi.
A tornare di nuovo ottimisti viene da sperare che la sindaca, o chi per lei, possa pronunciare un discorso analogo a quello odierno dopo che i Casamonica saranno stati spazzati via una volta per tutte.