RoMe&You, la maggioranza si spacca sul nuovo logo di Roma
Dal Centro Democratico un sondaggio online. E intanto i consiglieri municipali di centrodestra presentano una mozione
“Ecco i nuovi loghi di Roma. Rome&you lo useremo in tutte le comunicazioni verso l’esterno per un pubblico internazionale. Una scelta che vuole sottolineare la natura inclusiva e comunitaria della nostra città”, aveva annunciato trionfalmente il sindaco Marino, ancora ignaro della polemica che ne sarebbe scaturita. Ma non è solo una questione di gradimento: a giudicare dalle reazioni, anche della maggioranza, l’arrivo del nuovo stemma potrebbe aver determinato un ulteriore calo dei consensi dell’attuale amministratore che, qualche mese fa, i sondaggi della Swg davano solo al 16%.
La reazione dei cittadini è virale e immediata. Sulla pagina Facebook del sindaco ben presto si rincorrono un via vai di lamentele. Scorrendo i commenti sono pochi gli utenti che sembrano aver apprezzato la novità. Il logo viene attaccato sotto tutti i punti di vista, per molte ragioni. C’è chi punta sul lato storico e domanda: «Sindaco, lei sa che Roma ha una Lupa? Romolo e Remo li conosce? Ha mai sentito parlare di “culla della civiltà”?». Chi si preoccupa di quanto è costato. Chi critica la scelta dell’inglese perché «Roma è Roma e non “Rome”». Chi vorrebbe l’Amministrazione concentrata sui problemi della città, perché «curare il degrado cittadino è la miglior forma di pubblicità possibile». E chi – semplicemente – non ha apprezzato la “realizzazione grafica”.
Di lì a poco nascono centinaia di pagine e profili di protesta, come “Roma non è un l-u-ogo comune” (https://www.facebook.com/pages/ROMA-non-%C3%A8-un-l-u-ogo-Comune/861952343855689?fref=ts), sino ad arrivare alla mobilitazione, con l’evento organizzato domani alle ore 15 in largo Goldoni per dire tutti insieme “no al nuovo stemma” (https://www.facebook.com/events/371520719717264/?fref=ts). Persino l’Accademia della Crusca boccia il logo “relazionale”. «Il ricorso a parole inglesi nella lingua italiana è accettabile quando manca nel nostro idioma un concetto simile a quello straniero. Altrimenti l’anglismo diventa superfluo», puntualizza il presidente onorario dell’Accademia, il linguista Francesco Sabatini, intervistato da Il Tempo.
A sostenere la “protesta” c’è, a tutti i livelli, il centrodestra. Quattordici consiglieri municipali di Forza Italia – Santonocito (I), Liburdi (II), Borgheresi (III), Carlone e Matronola (VII), Buonincontro (VIII), Alleori (IX), Rasi (X), Calzetta (XI), Aumenta, Alampi e Barbieri (XII), Giovagnorio (XIII), Casasanta (XV) – hanno presentato una mozione, presso i rispettivi Municipi, per chiedere l’immediato ritiro del logo istituzionale Rome&you. In una nota congiunta i quattordici rappresentanti dichiarano che il nuovo logo «è l’ennesima decisione insulsa di questo pessimo sindaco»: non solo è stata bocciata sonoramente da tutti, non solo nega l’identità di una città che da secoli si ritrova nella sigla “Senatus PopolusQue Romanus”, ormai conosciuta in tutto il mondo, ma è un vero e proprio schiaffo in faccia alla storia millenaria di Roma. Un “giochetto” – lamentano i consiglieri – che «stando alle dichiarazioni di Marino sarebbe costato 20mila euro». Anche i militanti del movimento giovanile di Fratelli d’Italia-An, Gioventù Nazionale, intervengono sulla questione con un blitz in Campidoglio, esponendo alcuni striscioni dopo che Giorgia Meloni ha definito quel logo «buono per il carnevale».
L’affare poi si complica quando, il nostro sindaco, si trova a non esser più spalleggiato nemmeno dai suoi. A distanza di qualche mese dalla bufera politica montata dopo il sondaggio – commissionato proprio dal Partito Democratico –, che rivelò la bocciatura del primo cittadino da parte di ben otto romani su dieci, la maggioranza sembra spaccarsi nuovamente. E’ il caso del Centro democratico di Roma, che ha lanciato sul web un sondaggio per chiedere “il ripristino del logo di Roma Capitale”, postato anche dal capogruppo capitolino Massimo Caprari sulla sua pagina Facebook: “Il Centro democratico di Roma, partito di maggioranza che sostiene il sindaco Marino – si legge sulla pagina internet del sondaggio – non condivide la scelta del nuovo logo e quindi chiede ai cittadini la propria opinione”.