Roma. Salario accessorio, amministrazione abbandona la trattativa
I sindacati CGIL, CISL e UIL hanno occupato il I Dipartimento Risorse Umane
Nessun accordo. Almeno per ora. Si è conclusa così la trattativa tra i sindacati e la parte politica in merito al salario accessorio e a una più generale ristrutturazione della macchina amministrativa capitolina: con un nulla di fatto. E il termine ultimo imposto dalla delibera di Giunta è scaduto ieri alla mezzanotte.
Già oggi, però, potrebbe esserci un nuovo incontro tra i sindacati e Roma Capitale. E sarà meglio che il vicesindaco Luigi Nieri porti al tavolo delle trattative un documento che accolga tutte le istante dei sindacati, oppure la storia potrebbe non trovare una fine.
Nella serata di ieri, infatti, i sindacalisti hanno occupato la sede del I Dipartimento in via del Tempio di Giove. “La trattativa no stop” – che si protrae da 5 mesi a questa parte, da quando i dipendenti hanno dato il via alle prime contestazioni – “si è chiusa alle ore 1,30 con la delegazione di parte pubblica, con in testa il vicesindaco Luigi Nieri, che abbandona il tavolo dichiarando di ritenere chiusa la contrattazione. In data odierna è stato annunciato che verrà proposto alla Giunta di approvare l’atto unilaterale”. Questo è quanto fanno sapere i sindacati CGIL, CISL, UIL e CSA. Che poi precisano: “Abbiamo cercato il confronto e solo l’ostracismo dell’Amministrazione che ha importo il vincolo arbitrale del 31 Luglio (termine autoimposto dalla Giunta) ha prodotto un confronto farsa, che ha visto mancare i presupposti minimi per una trattativa produttiva”.
La questione del salario accessorio, quindi, che pareva essere chiusa alla scadenza del 31 Luglio, in realtà è ancora da definire, e la partita tutta da giocare. “Se la Giunta scegliesse di avallare l’assunzione dell’atto unilaterale, le scriventi OO. SS. lo contrasteranno in ogni sede e valuteranno di agire per le vie legali ed impugnare l’illegittima applicazione di un contratto unilaterale che provocherà oltre che il taglio dei salari dei dipendenti capitolini anche una drastica contrazione dei servizi alla cittadinanza” – continuano CGIL, CISL, UIL e CSA.