Salme nei container refrigerati, degrado al cimitero di Prima Porta
Tombe divelte, loculi che cadono a pezzi, acqua a intermittenza dalle fontane. Il cimitero di Prima Porta tra degrado e incuria
Con tombe divelte e loculi semi distrutti, la camera mortuaria inagibile fino all’autunno, il cimitero di Prima Porta è un luogo in decadimento.
Dietro alla zona del crematorio, i venti container refrigerati noleggiati in pandemia per far fronte al picco di mortalità e all’impossibilità di smaltire tutte le salme, sono ancora lì.
Terminata, per fortuna, la fase pandemica con il tasso di decessi che è tornato alla normalità, i container servono ancora per le salme dato che, pare, sia l’unico modo per assicurare la continuità del servizio mortuario nonostante i lavori inderogabili alla camera mortuaria.
Insomma, sistemi di amministrazione straordinaria per evitare il collasso del cimitero. Le tariffe cimiteriali sono aumentate eppure Ama non ce la fa a stare al passo con i lavori di riparazione delle tombe. Nel frattempo di pensa ad una società partecipata di secondo livello che si occupi a tempo pieni di cimiteri romani.
Tombe divelte, degrado e furti
Sul Corriere della sera, una carrellata di “orrori” a testimoniare il degrado del cimitero: Tombe divelte, loculi che cadono a pezzi, quelli in alto spesso vuoti nonostante bare e ceneri in coda per la tumulazione, acqua a intermittenza dalle fontane, muri e marciapiedi mangiati da umidità e incuria, interi colombari marci per le infiltrazioni e strade piene di crateri, ai limiti della praticabilità.
«E – si legge sul quotidiano on line – nel degrado fatto di sepolcri fatiscenti, croci storte, incursioni dei cinghiali e rifiuti nei vialetti, proliferano sciatteria e malaffare: a Prima Porta molti utenti segnalano furti, sversamenti di materiale non identificato, avvistamenti di loschi figuri intenti a praticare traffici altrettanto loschi, dispetti tra parenti dei defunti. Del resto la vigilanza è poca e i cimiteri sono immensi, senza telecamere e pieni di accessi».
Il sistema ingolfato, tre mesi per una cremazione
Dopo il picco dovuto alla mortalità del Covid, ora le morti sono tornate a numeri ordinari con il servizio cremazioni che si aggira intorno ai 2 – 3 giorni dal decesso per la media italiana. A Prima Porta si può dover attendere anche tre mesi per avere in mano le ceneri del proprio defunto. Alla base, la scarsa organizzazione e un difetto di personale. Nonostante i tanti loculi vuoti, quindi, la tumulazione avviene dopo mesi. Ecco perché la scelta di tenere in affitto i container a sei mila euro al mese, per contenere le salme che arrivano.