Salvini vuole aggiornare il Codice della strada: “Per reati gravi patente revocata a vita”
Il Governo ipotizza anche sanzioni con importo stabilito in base al reddito
Matteo Salvini è intervenuto alla presentazione del rapporto Dekra sulla sicurezza stradale.
“Se ci si mette consapevolmente alla guida drogato, ubriaco, provocando incidenti con morti e feriti, la sospensione della patente per uno o due anni non è sufficiente. Ci sono diverse associazioni che riuniscono le vittime dei pirati della strada che chiedono la revoca vita”. Questo il commento del ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini a proposito dell’incidente di Alessandria in cui sono morti tre giovani.
Revoca della patente a vita, l’ipotesi
Salvini ha affermato la volontà di convocare un tavolo sul tema in queste ultime settimane del 2022 per “intervenire sulle sanzioni non tanto economiche e penali ma sulle sanzioni in termini temporali”.
“Ritengo che nei casi più gravi di infrazioni stradali la revoca a vita della possibilità di guidare possa e debba essere considerata”, ha evidenziato Salvini, perché chi guida “ubriaco marcio o drogato è un potenziale assassino”.
Codice della strada obsoleto
“Oltre al Codice degli appalti, ci stiamo dedicando anche a un altro codice: abbiamo un Codice della strada di 30 anni fa con alcuni aggiornamenti. Vorrei convocare un tavolo già prima della fine anno, la prossima settimana”. “Se riusciremo già la settimana prossima a fare un tavolo di aggiornamento e di ammodernamento per mettere in sicurezza le strade italiane, penso che faremo una cosa buona. È un dovere aggiornare questo Codice della strada che abbiano da 30 anni”.
Bignami: sanzioni in base al reddito
Nel corso della presentazione del rapporto Dekra sulla sicurezza stradale è intervenuto anche il viceministro delle Infrastrutture e Trasporti Galeazzo Bignami: “Potremo introdurre un incremento di sanzioni in base al reddito”. “Nell’ambito della revisione del codice la strada che Salvini ha annunciato svolgeremo un approfondimento specifico anche sulla possibilità di realizzare una proporzionalità tra il reddito e le sanzioni, perché se la sanzione ha evidentemente una natura anche afflittiva, una persona che ha un reddito più elevato può evidentemente essere afflitta da un punto di vista di contrasto ai fenomeni di sicurezza stradale con una sanzione più elevata”.