San Filippo Neri, chiusura Reumatologia fa discutere ancora
Presentata interrogazione al presidente Zingaretti
La notizia della chiusura del reparto di Reumatologia dell'Ospedale San Filippo Neri, a circa un mese dalla sua ufficializzazione da parte della Regione Lazio (20 febbraio, con bollettino, ndr), continua a far discutere, soprattutto perché i circa 100 pazienti in cura presso il reparto si sono ritrovati senza un punto di riferimento, e costretti a cercare nuove strutture ospedalieri a cui rivolgersi. Senza contare le altre migliaia di pazienti, non ricoverati, ma che comunque facevano capo al San Filippo Neri.
L'ospedale, però, ha rassicurato, chiarendo che nessun paziente sarà costretto ad interrompere le cure, dal momento che "la continuità assistenziale sarà garantita attraverso la presa in carico di altri centri qualificati di reumatologia individuati dalla direzione del San Filippo Neri in accordo con i pazienti, seguendo le modalità indicate dalla Regione Lazio" – come dichiarato dal Commissario Straordinario Sommella.
Tuttavia, sin da subito i pazienti hanno trovato difficoltà a prenotare le visite reumatologiche: il CUP non ha dato disponibilità per la prenotazione di prestazioni reumatologiche che prevedessero l’impiego dei farmaci biologici. Solo visite di controllo, quindi.
"Ho depositato un'interrogazione sulla chiusura del reparto di Reumatologia dell’Ospedale San Filippo Neri di Roma, oggetto in queste settimane di pesanti indiscrezioni che lo vorrebbero vittima di tagli indiscriminati – ha dichiarato il consigliere regionale Adriano Palozzi – Sono giorni che insieme ad AssoTutela sollecito la Regione Lazio a dare una risposta chiara e precisa sulla sorte di questa eccellenza sanitaria. Purtroppo nessun responso è giunto dal presidente Zingaretti, che ha preferito chiudersi in un silenzio istituzionale imbarazzante piuttosto che rassicurare cittadini e malati sulla presunta chiusura di Reumatologia".
Reparto, quello di reumatologia, che "si occupa di circa 100 pazienti in cura con farmaci biologici e di altri numerosi utenti che soffrono di dolore cronico, disabili, invalidi, persone in terapia del dolore, persone con ossa deformate dall'artrite, con problemi seri di deambulazione. Il taglio di tale specialità quindi potrebbe incidere in maniera negativa su un contesto sanitario, in cui l’età media dei residenti romani si sta alzando con un incremento significativo delle problematiche reumatologiche".
Per questo, Palozzi, nel testo dell'interrogazione, chiede risposte definitive al presidente Zingaretti: si intende sapere "se corrisponda al vero l’intenzione della Regione Lazio di dismettere definitivamente il reparto di Reumatologia dell’Ospedale San Filippo Neri e, se sì, quali saranno nel dettaglio i punti di riferimento sanitari per i pazienti in cura presso il nosocomio".