San Giovanni. Degente romeno ruba i vestiti ad un anziano grave
Un anziano paziente, ricoverato in gravissime condizioni, è stato derubato dei suoi abiti da un 47enne romeno, suo compagno di stanza
In un episodio di Tex Willer, si narra la storia di alcuni banditi senza scrupoli, tra l'altro cacciatori di scalpi indiani, che dopo una razzia di cavalli in un ranch e l'uccisione dei proprietari, si recano presso un losco trafficante, per vendere la mandria. A seguito dell'offerta, ritenuta dai ladri un autentico furto, il ricettatore, rivolgendosi al capobanda, gli dice testualmente e in tono sarcastico: "Parli proprio tu, che ruberesti il cuscino sotto la testa di un morto…"
Quando non si ha rispetto, o piuttosto, nel momento in cui è evidente sia pressochè impossibile trovare minime tracce di coscienza nell'animo di taluni individui, non c'è da meravigliarsi di certi episodi, come quello accaduto presso l'ospedale San Giovanni. Un anziano paziente, ricoverato presso il nosocomio romano in gravissime condizioni, è stato derubato dei suoi abiti da un 47enne romeno, suo compagno di stanza nel reparto di medicina. Ad accorgersi della manovra, sono stati i familiari del degente che hanno notato un rigonfiamento sospetto nel letto del vicino. A seguito della denuncia, sono intervenuti gli agenti del Commissariato di zona, diretti dal dottor Massimo Improta. Alla Polizia, il cittadino romeno non ha trovato risposta migliore se non un laconico: "Tanto al vecchio non servivano… sta per morire.
Le forze dell'ordine hanno provveduto a riconsegnare gli indumenti ai familiari e a formalizzare l'accusa di furto al 47enne, al momento delle dimissioni. "Chiunque ruba al suo compagno, anche il valore di un centesimo, è come se gli avesse tolto la vita." (Talmud. II -V sec.).