San Lorenzo, la notte delle stelle cadenti tra storia e tradizione
Torna lo sciame meteorico delle Perseidi, associato al martire del 10 agosto anche se il picco si avrà nei due giorni seguenti: ecco i luoghi migliori per godersi uno spettacolo che unisce astronomia, fede e mito
Torna come ogni anno la meraviglia delle stelle cadenti nella notte di San Lorenzo, coincidente con la ricorrenza del martire del 10 agosto. Un’occasione speciale per alzare gli occhi al cielo ed esprimere desideri, secondo quanto prescrive la tradizione. Che in questa circostanza si unisce alla scienza, alla fede e al mito.
La notte di San Lorenzo
Le scie luminose che fendono l’oscurità sono le cosiddette Perseidi, così chiamate perché in apparenza provengono dalla costellazione di Perseo. Astronomicamente si tratta dei detriti della cometa Swift-Tuttle, che la Terra incontra nel tratto estivo della sua orbita attorno al Sole e bruciano a contatto con l’atmosfera.
È un fenomeno conosciuto fin dall’antichità, coi Greci che, come riporta TGCom24, l’associavano alle scintille del carro solare rubato da Fetonte, figlio del dio Apollo. Per i Romani era Priapo, nume della fertilità, che fecondava i campi, laddove per i Persiani, curiosamente, era la divinità del male che causava siccità e sventura. Gli Indù, infine, interpretavano la pioggia di asteroidi come le anime dei morti che si reincarnavano tornando a nuova vita.
In Italia le stelle cadenti sono note anche come “Lacrime di San Lorenzo”, definizione che rievoca il supremo sacrificio dell’arcidiacono dell’Urbe. Bruciato vivo su una graticola il 10 agosto 258 d.C., durante le persecuzioni anti-cristiane scatenate dall’Imperatore Valeriano.
I luoghi migliori per godersi lo spettacolo
A dispetto della coincidenza cronologica, come spiega La Stampa lo sciame meteorico avrà il suo picco nelle due nottate successive, l’11 e il 12 agosto. Da cui gli appuntamenti speciali programmati dal Campidoglio al Planetario, sabato 10 e domenica 11, e presso la Villa di Massenzio, eccezionalmente aperta in orario serale.
Tra i luoghi migliori per godersi lo spettacolo, restando nel Lazio, figurano anche, scrive il Quotidiano Nazionale, il Lago di Bracciano e il Borgo di Rocca Massima. Mentre fuori Regione meritano una menzione particolare il vallone di Saint-Barthélemy in Valle d’Aosta, Campo Imperatore in Abruzzo, e Sasso di Castalda in Basilicata.
Insomma, per una volta sarà dignum et iustum avere la… testa tra le nuvole. E forse, per qualcuno, un sogno segreto e inconfessato diventerà finalmente realtà.