Roma San Paolo, lettera aperta dei cittadini contro il degrado
Si riorganizza il Comitato di Quartiere San Paolo: incontro pubblico per affrontare le questioni critiche della zona
L’ordinanza antialcol in vigore dal 17 Giugno 2014, riguarda il Municipio I (le zone principali: Porta Portese, Testaccio, l’area dell’ex Municipio XVII, come piazza Risorgimento); Municipio II (le zone principali: San Lorenzo, Stazione Tiburtina, piazza Bologna); Municipio V (le zone principali: Pigneto, Torpignattara, Marranella); Municipio X (le zone principali: via Litoranea sino al confine comunale); Municipio XV (tra le zone principali: Prima Porta, piazzale Ponte Milvio).
C’è anche il Municipio VIII, in cui l’ordinanza è attiva limitatamente a: via Ostiense (da Piramide a Basilica S. Paolo), via del Commercio, via del Gazometro, via del Porto Fluviale, via Riva Ostiense, via dei Magazzini Generali, via delle Conce, via dei Conciatori, via Giulietti, via Giovanni da Empoli, via Caboto, via Libetta, via degli Argonauti, via Bartolomeo Bossi, piazza Vittorio Bottego. Da quest’elenco, quindi, è esclusa tutta la zona che riguarda il quadrante di via Gaspare Gozzi, via Gabriello Chiabrera, via Pietro Giordani, via Giustiniano Imperatore, via Antonino Pio.
A lamentare l’assenza di queste vie dall’elenco dell’ordinanza il Comitato di Quartiere San Paolo, i cui componenti ieri sera si sono riuniti nel giardino Alberto Oliva, ripulito qualche giorno fa dai volontari di Gioventù Nazionale. ‘SOS Decoro’, questo il titolo dell’iniziativa, in occasione della quale è stata tagliata l’erba e sono stati raccolti i rifiuti presenti nel parco.
Il Comitato, quindi, chiede che l’ordinanza sia estesa anche alle zone succitate, in quanto, a loro dire, un problema molto sentito è quello della movida incontrollata, che si concentra soprattutto in prossimità dei negozi alimentari, gestiti in particolar modo da indiani e bengalesi, nei quali si vende anche alcol, anche ai minori, ad ogni ora del giorno e della notte. La presenza di questi esercizi commerciali, poi, negli ultimi anni – non solo a San paolo, ma in tutta Roma – è aumentata in modo esponenziale. La conseguenza? Alcol a poco costo, e bivacco notturno, con tutto quello che comporta. Ovvero: schiamazzi, risse, bottiglie rotte, rifiuti e vetri sparsi ovunque la mattina dopo. I residenti di San Paolo sono stanchi ed esausti, si sentono, come dire, ‘stranieri a casa loro’ e poco sicuri, e per questo chiedono non solo che l’ordinanza sia estesa a queste zone, ma anche che vengano effettuati controlli affinché sia garantita l’effettiva attuazione dell’ordinanza e di conseguenza la legalità e l’ordine pubblico. E quindi, chiedono più presenza degli organi di vigilanza preposti sul territorio.
A proposito di questo, una cittadina residente si è rivolta con diverse mail al presidente del Municipio VIII, Andrea Catarci. “Urlano, imprecano, spaccano bottiglie, una vola consumato, lasciandole sulle mura adiacenti la metro B e a terra. Consumano droghe, orinano sotto i nostri occhi nei giardini o tra i secchioni sulla strada” – si legge nel testo della mail. Che continua: “Quando su segnalazione di noi residenti, i Carabinieri e/o la Polizia Municipale riescono ad avere pattuglie disponibili da mandare in via Gozzi, i gestori degli esercizi commerciali riescono quasi sempre a chiudere (la serranda del negozio, ndr) qualche istante prima dell’arrivo delle pattuglie, avvisati dai connazionali che controllano le vie di accesso a via Gozzi, per poi tornare ad aprire i negozi una volta che queste si sono allontanate, e continuano a vendere alcolici”.
“Ultimamente – si legge ancora – si stanno verificando anche pericolose situazioni di violenza”, ovvero risse tra ubriachi “armati di spranghe di ferro e coltelli”. Su questo, sono stati presentati due esposti, indirizzati al Gruppo Municipio XI – Ufficio Sicurezza Territoriale di via Ballarin, 102.
I cittadini, per sollecitare l’attenzione di tutti in merito a questi problemi, hanno anche stampato dei volanti – rimossi però non si capisce da chi – in cui si mettono, nero su bianco, tutti i punti critici tra i quali, oltre quelli già riportati, anche quelli relativi a: rifiuti che aumentano in prossimità dei cassonetti e sulle strade; ‘rovistatori di cassonetti’.
Questi ultimi, in particolar modo, sono i nomadi che, come abbiamo avuto modo di documentare, sono stanziati nella zona di vicolo Savini il che, come abbiamo denunciato, comporta anche problemi all’interno dell’Università di Roma Tre, dove si registra un flusso incontrollato di nomadi che utilizzano i bagni del Dipartimento di Ingegneria per lavarsi. Inoltre, anche del problema dei rifiuti, abbiamo già parlato qualche giorno fa. L’emergenza rifiuti, a Roma, si fa infatti sempre più stringente, in ogni zona di Roma.
A fronte di tutto questo, quindi, i componenti del Comitato si stanno organizzando in gruppi di lavoro per iniziare di propria mano a contrastare questi fenomeni di degrado sempre più lampanti. E si inizierà, molto probabilmente, dalla pulizia dei parchi e delle strade.
*La foto dell’articolo è quella allegata alla mail indirizzata al presidente Catarci, dei rifiuti presenti davanti al portone dell’abitazione della cittadina residente che ha fatto la segnalazione