Sanità Lazio Psichiatria: garantite le cure ma mancano operatori
Rosa Maria Scalise: “Gli operatori psichiatrici sono diminuiti del 40% e senza concorsi siamo rimasti veramente in pochi”
"Tra i punti di forza del decreto sulle strutture semiresidenziali e residenziali psichiatriche c'è il criterio di equità, grazie a cui tutti i pazienti possono avere uguali cure. Inoltre sono garantite la trasparenza e l'appropriatezza, nel momento in cui si ragiona degli esiti. Non solo: finalmente le cliniche che avevano solo posti post-acuzie adesso ne hanno anche di residenziali, dividendosi in comunità estensive, intensive e strutture con assistenza sulle 12 ore". Lo ha detto Rosa Maria Scalise, coordinatrice della commissione Salute mentale dell'Ordine dei medici di Roma, intervistata dall'agenzia Dire in occasione della tavola rotonda: "Ad un anno dal Dca 188: punti di forza e criticità sulla riorganizzazione delle strutture semiresidenziali e residenziali psichiatriche, che si è svolto a Roma presso la sede dei camici bianchi capitolini.
"Come punti di debolezza- ha proseguito- ritengo invece ci sia un'eccessiva burocratizzazione, per cui ripensare ad un progetto terapeutico riabilitativo per il paziente alla fine ci costringe a rispondere a circa 180 domande di scale di valutazione. Un'assurdità, anche in virtù del fatto che gli operatori psichiatrici sono diminuiti di ben il 40%, che non ci sono stati concorsi e che, quindi, siamo rimasti veramente in pochi". L'altro punto critico e' poi l'aver "messo insieme le comunita' pubbliche con quelle private- ha sottolineato Scalise- tutti sanno che nelle comunita' pubbliche si deve rispettare il principio della territorializzazione".
Ha aggiunto ancora la coordinatrice della commissione Salute mentale dell'Omceo Roma: "Con questo voglio dire che il paziente che si reca in una comunità pubblica nel suo territorio puo' portare la sua famiglia, quindi i cambiamenti non avvengono solo in lui ma anche all'interno del suo nucleo familiare, dove si concerta un piano di intervento con gli inviati che appartengono alla stessa Asl e anche con altre agenzie- ha concluso Scalise- come i centri diurni e le attivita' riabilitative diffuse". (Cds/Dire)