Sanremo, Ivano Michetti dei Cugini di Campagna: “Al Festival voglio suonare con i Maneskin”
Il cantante, a Sanremo con i Cugini di Campagna, non si nasconde. Solo una speranza o una vera e propria indiscrezione?
Pochi giorni al Festival di Sanremo. Come sempre, legata alla kermesse tante voci, tante notizie, tanti argomenti di discussione. Il termine non è scelto a caso. Perché se da un lato ieri sera il direttore artistico Amadeus, annunciava la presenza dei Depeche Mode nella rassegna, da un altro a tenere banco in queste ore è stata la vicenda avvenuta tra i Cugini di Campagna e LDA.
Un piccolo misunderstanding, chiamiamolo così. Sta di fatto che Ivano Michetti, volto storico e fondatore insieme al fratello Silvano della band italiana ha dichiarato di non aver gradito il comportamento del collega più giovane Luca D’Alessio, LDA appunto, figlio di Gigi, anch’egli presente nel cast della settantatreesima edizione del Festival.
“E’ stato un maleducato” – ha dichiarato Michetti lamentandosi che, a suo dire, il giovane artista non si fosse recato a salutare i Cugini di Campagna a differenza di altri più giovani colleghi artisti. “Noi a vent’anni andavamo a dare la mano a Claudio Villa, altri si sono subito avvicinati per presentarsi”.
Una vicenda che insomma Ivano non ha gradito molto, nonostante siano arrivate successivamente le scuse da parte di LDA, che ha spiegato come questo saluto non fosse stato accordato solo in virtù di una sorta di timore reverenziale, nei confronti di una band che ha certamente contribuito in modo notevole all’affermazione della musica italiana in Europa e nel Mondo. Abbiamo a questo punto sentito Ivano Michetti per comprendere meglio l’accaduto e per cercare di carpire qualche indiscrezione a pochi giorni dal Festival.
Maestro, ma che è successo con LDA?
“Io amo moltissimo i ragazzi. Il mio e nostro grande orgoglio è stato quello di essere stati chiamati a Sanremo dopo 53 anni e gareggiare alla nostra età con ragazzi di vent’anni di una bravura incredibile. Quando eravamo lì tutti ci hanno salutato. Con nostra grande meraviglia. E’ stato molto bello perché a momenti ci baciavano le mani, come se fossimo delle icone irraggiungibili. Si sono avvicinati Mengoni, Ultimo, Leo Gassman. Lui no. Ho pensato lo avesse fatto per timidezza o perché non ci aveva riconosciuto. Poi, conoscendo bene il grande papà, ho ritenuto fosse per quest’ultimo motivo. Anche perché eravamo a un metro di distanza. Ma comunque è tutto ok con lui. Ripeto amo i giovani, li odio solo perché hanno un quarto della mia età (ride ndr)”.
Che aria si respira al Festival?
Amadeus è un mostro di bravura. Riesce a gestire una giostra incredibilmente complicata. Infatti mentre per gli altri anni mi hanno detto che a Sanremo erano tutti nel retro palco, aspettando il turno per cantare, oggi questo non esiste. Sei in albergo, mezz’ora prima vengono a prenderti e vai sul palco a cantare. Finito di cantare, ti rimettono in macchina e ti riportano in albergo. Tutto organizzato molto bene“.
Qual è l’artista maggiormente meritevole di attenzione, secondo lei?
“Io voto per quelli della nostra generazione, come Massimo Ranieri. Le performance di questi artisti sono e saranno sempre eccezionali. Però devo dire che Albano senza Romina perde un po’. Nonostante la sua grandezza vocale, l’immagine di Romina è stata importantissima per il loro successo. Probabilmente il loro produttore non avrebbe preso Albano senza di lei. Mi dispiace non ci sia. Erano una bella coppia artistica”.
Come vede l’iniziativa legata ai voti dei giornalisti sui brani? Pensa possa influenzare il pubblico?
“Per me è positivo. Tutto lo è, purché se ne parli. Oggi se dici una cosa la riprendono subito, ma domani già si parla d’altro. Anzi, guai se non ci foste voi giornalisti. Ben vengano iniziative del genere. Poi molto si deve anche alle abilità professionali di Amadeus per fare queste cose”.
Per i nostri lettori, una piccola indiscrezione relativa alle vostre performance…
“Suoneremo coi Maneskin? Chi lo sa (ride ndr). Io sarei contento, loro saranno lì. Siccome Amadeus è imprevedibile mi aspetto di tutto. Noi siamo lì, poi vediamo che succede”.