Sanremo, per Egonu Italia è razzista. E per gli altri italiani?
Dopo le dichiarazioni di Paola Egonu, abbiamo chiesto a Valter Casini, docente di alta visibilità, se gli italiani sono un popolo razzista
Terza serata del Festival di Sanremo. Dopo le prime due puntate di questa settantatreesima edizione, questa sera terzo appuntamento con il Festival della Canzone Italiana.
La scaletta di questa sera
La scaletta di quest’oggi prevede l’esecuzione di tutti i 28 brani in gara. Vedremo dunque insieme tutti gli artisti che abbiamo visto nei precedenti due appuntamenti. Ecco l’ordine di uscita degli artisti questa sera:
Paola e Chiara; Mara Sattei, Rosa Chemical; Gianluca Grignani; Levante; Tananai; Lazza; LDA; Madame; Ultimo; Elodie; Mr. Rain; Giorgia; Colla Zio; Marco Mengoni; Colapesce e Dimartino; Coma_Cose; Leo Gassmann; I Cugini di Campagna; Olly; Anna Oxa; Articolo 31; Ariete, Sethu; Shari; Gianmaria; Modà e Will
Ospiti saranno i Måneskin, Peppino Di Capri e Sangiovanni che duetterà con Gianni Morandi. Torna sul palco Massimo Ranieri, dopo l’esibizione di ieri sera con Al Bano e Morandi. Ranieri canterà insieme a Rocío Muñoz Morales. Dalla nave si esibisce Guè , da piazza Colombo invece, Annalisa.
Per Paola Egonu, l’Italia è un paese razzista
Stamattina intanto come di consueto si è svolta la conferenza stampa nella quale è stata presentata la co-conduttrice della terza serata del Festival. Il volto femminile sarà Paola Egonu, pallavolista azzurra, campionessa della Nazionale italiana alle Olimpiadi. L’atleta di origini nigeriane milita nella squadra del VakifBank Spor di Istanbul e si è resa protagonista di alcune dichiarazioni che stanno facendo particolarmente discutere.
“L’Italia è un paese razzista non tutti sono razzisti o tutti cattivi, ma se mi chiedete se c’è razzismo la risposta è sì”, ha detto la Egonu denunciando quello che ritiene essere un punto debole del nostro Paese e che l’ha indotta a lasciare la nazionale di pallavolo qualche mese fa. Un punto di vista che sarà espresso anche attraverso un monologo in programma questa sera
“Nel monologo mi racconto” – dice la star del volley – “quindi ci sarà anche una parte dedicata al razzismo. L’ho scritto io facendomi aiutare. Ho voluto dire chi sono a 360 gradi, senza prendere spunti da episodi particolari”.
Un tema delicato in un Festival seguitissimo
Il tema del razzismo è un argomento ancora molto urgente di interventi e approfondimenti. Una piaga che in effetti facciamo fatica a debellare all’interno dei nostri confini. Per questo desta curiosità il punto di vista di una sportiva che per anni ha dovuto affrontare da molto vicino. Ed evidentemente visto che sono innumerevoli gli episodi di stigmatizzazione nei confronti del prossimo solo in virtù del colore della pelle, viene ancora una volta spontaneo chiedersi se gli italiani siano o meno un popolo razzista.
Se ne parlerà all’interno di una manifestazione molto seguita, che anche nella seconda serata ha fatto registrare picchi di 62% di share. Risultati che confermano l’ottimo lavoro di Amadeus e della sua squadra.
“In qualsiasi programma televisivo, il risultato che conta è quello degli ascolti” – ci dice il prof. Valter Casini, docente di alta visibilità – “In questo senso i risultati danno ragione ad Amadeus. La cosa che mi è piaciuta di più è che il conduttore è riuscito a costruire un format in grado di mantenere un pubblico storico allargando la platea a un contesto giovanile. Questo è un merito che nessuno può disconoscergli. Relativamente all’aspetto mediatico sociale che Amadeus continua nonostante le critiche di Salvini a mantenere, possiamo dire di essere al cospetto di un format che prevede non il Festival della Canzone Italiana, ma il Festival dell’Italia.
Ha ragione Paola Egonu? Siamo un popolo razzista?
“E’ evidente che la Egonu parte da un punto di debolezza, non vissuto bene. Se vogliamo negare che c’è una parte degli italiani che non è che ostile all’integrazione cosmopolita di questo Paese facciamolo, ma la verità è un’altra. L’Italia non è certo un paese inclusivo. Il razzismo presuppone un’intolleranza, un’aggressività violenta nei confronti dell’altro. Ma certamente non siamo un paese dedito all’inclusività”.