Santo Stefano, perché oggi si commemora il primo martire di Cristo
Il 26 dicembre si festeggia Santo Stefano protomartire, il primo a morire per testimoniare la fede in Cristo
Stefano nato forse in qualche località in Grecia, 5 e morto a Gerusalemme nel 36 è stato il primo dei sette diaconi scelti dalla comunità cristiana perché aiutassero gli apostoli nel ministero della fede.
Venerato come santo da tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi, fu il protomartire, cioè il primo cristiano ad aver dato la vita per testimoniare la propria fede in Gesù Cristo e per la diffusione del Vangelo. Il suo martirio è descritto negli Atti degli Apostoli dove appare evidente sia la sua chiamata al servizio dei discepoli sia il suo martirio, avvenuto per lapidazione, alla presenza di Paolo di Tarso che in seguito si convertì lungo la via di Damasco.
Come spiega Famiglia Cristiana la celebrazione liturgica di Santo Stefano è stata da sempre fissata al 26 dicembre, subito dopo il Natale, perché nei giorni seguenti alla manifestazione del Figlio di Dio, furono posti i “comites Christi”, cioè i più vicini nel suo percorso terreno e primi a renderne testimonianza con il martirio. Così al 26 dicembre c’è S. Stefano primo martire della cristianità, segue al 27 san Giovanni Evangelista, il prediletto da Gesù, autore del Vangelo dell’amore, poi il 28 i Santi Innocenti, bambini uccisi da Erode con la speranza di eliminare anche il Bambino di Betlemme; secoli addietro anche la celebrazione di san Pietro e Paolo apostoli, capitava nella settimana dopo il Natale, venendo poi trasferita al 29 giugno.
Santo Stefano primo martire della fede in Cristo
Sotto i colpi della sassaiola Stefano prega e dice: ‘’Signore Gesù, accogli il mio spirito’’. Quando non riesce più a reggersi in piedi, piega le ginocchia e grida: ‘’Signore, non imputare loro questo peccato’’. Detto questo, esala l’ultimo respiro. I cristiani raccolgono il suo corpo senza vita e gli danno sepoltura. Da quel momento, la storia delle reliquie di santo Stefano entra nella leggenda, rivendicate come sono da un numero pressoché infinito di nazioni e città. Eppure, non sappiamo nulla sull’origine di Stefano, il cui nome fa pensare ad un greco, oppure ad un ebreo educato alla cultura ellenistica. Ciò di cui abbiamo certezza è la stima che la comunità cristiana ha nei suoi confronti, tanto da indicarlo come primo tra i diaconi. Grazie ai capitoli sesto e settimo degli Atti degli Apostoli, possiamo infatti ricostruire i suoi ultimi anni di vita.