Sbornia post-Europeo, record e grana attaccante: la Nazionale riparte
Due pareggi e una vittoria per Mancini a meno di due mesi dal trionfo di Wembley. La strada per i Mondiali presenta ancora qualche insidia, mentre la rosa dà ampie garanzie
È tornata la Nazionale dopo la finale con l’Inghilterra che ha incoronato la squadra di Mancini campione d’Europa. Al netto delle reiterate e stucchevoli polemiche sull’utilità delle soste per le nazionali e gli annessi problemi legati a contagi e infortuni, c’era interesse per rivedere gli azzurri che, vinto il trofeo continentale, devono conquistare il pass per i Mondiali che si terranno in Qatar tra 14 mesi.
Scarsa brillantezza: sbornia post-Europeo ma nessun dramma
Il borsino di questo slot dedicato alle Nazionali non può far sorridere a pieno: 2 pareggi e una vittoria contro la Lituania, 134^ nel ranking FIFA. Pesa nel bilancio il pareggio interno contro la Bulgaria (al 75° posto delle classifiche mondiali) nel primo dei tre match. Nella partita di Firenze si è sentita, più che la condizione ancora da raggiungere, un filo in meno di tensione agonistica che, a 53 giorni dalla finale di Wembley, può affiorare. Da un lato giustificabile, dall’altro però pericoloso in un girone di qualificazione al mondiale a sole 5 squadre, in cui ogni partita conta e l’ipotetico secondo posto porta dritto agli spareggi (non serve ricordare il precedente svedese).
La Svizzera si è dimostrata un avversario ostico, bloccando gli Azzurri sullo 0-0 nella partita di domenica (con il rammarico però del rigore di Jorginho parato da Sommer), facendo pendere il discorso qualificazione più dalla parte elvetica. Equilibrio ristabilitosi però con la vittoria azzurra sulla Lituania ed il contemporaneo pareggio svizzero a Belfast (anche qui 0-0, stavolta con rigore sbagliato dai rossocrociati). La situazione attuale del gruppo C vede l’Italia con 6 punti e 8 gol di differenza reti di vantaggio sulla Svizzera, che ha due partite in meno. Siccome in caso di arrivo a pari punti conterà la differenza reti, gli Azzurri giocheranno la partita decisiva con gli elvetici, il 12 novembre a Roma, senza l’ansia di avere un risultato su tre a disposizione. Cali di concentrazione sulla strada del Qatar non sono ancora ammessi.
Record mondiale d’imbattibilità: striscia aperta di 37 risultati utili
Qualche critica, nonostante il trionfo europeo, è arrivata per atteggiamento e scarsa brillantezza, ma Mancini può essere soddisfatto per il record raggiunto con la Bulgaria, superato con la Svizzera e irrobustito con la Lituania. Con Spagna a quota 35 (tra il 2007 e il 2009) e Brasile a 36 (1993-1996), l’Italia è arrivata a 37 risultati utili consecutivi, record d’imbattibilità per una selezione nazionale. Parola “sconfitta” che gli Azzurri non conoscono dal 10 settembre 2018 (primo turno di Nations League, 1-0 del Portogallo a Lisbona). Una dimostrazione di solidità, anche e soprattutto mentale, inculcata dal ct ai giocatori di un gruppo più largo di quello che sembra.
Grana attaccante: Immobile in difficoltà, la classe 2001 risponde presente
Già, un gruppo molto più ampio. Se nel 2006 post-Mondiali una squadra dall’età media alta vedeva il ritiro di alcuni senatori (vedasi Totti e Nesta) per un ricambio generazionale complicato, questo gruppo vincente sarà la base anche dei Mondiali in Qatar tra 14 mesi. Per questo a livello di uomini Mancini può rimanere tranquillo, anche per la questione attaccante. Forse è lo strascico delle ultime due partite dell’Europeo, ma Ciro Immobile non ha dato seguito alla vena realizzativa fatta vedere nelle prime due partite di campionato con la Lazio.
In assenza dell’infortunato Belotti, il ct ha dato fiducia a due ragazzi classe 2001 ai margini della cavalcata europea estiva: Giacomo Raspadori e Moise Kean. Il primo, partecipante alla spedizione da terzo attaccante e alla prima volta da titolare, si è fatto trovare pronto trovando “un gol e mezzo”: un tiro da fuori deviato ed una zampata a centro area su palla vagante. Il (di) nuovo attaccante della Juventus, tagliato in extremis a maggio, ha sfruttato al meglio le prime due occasioni capitategli a tiro: destro rasoterra sul primo palo su retropassaggio errato e volée di sinistro su assist da Bernardeschi. Sia chiaro, la Lituania era avversario decisamente più tenero, ma così come in altri reparti (Calabria e Castrovilli) l’Italia è ben coperta e può sopperire anche alla siccità dell’attaccante titolare designato.