Scabbia negli asili nido a Roma, la Asl Roma 1: “può colpire tutti”
Aumentano in maniera costante i casi di scabbia a Roma, sebbene si diffonda principalmente negli asili nido, si registrano casi anche nelle Rsa
Una curva di crescita constante quella che si registra a Roma per i contagi di scabbia. Sebbene la maggior parte avvenga negli asili nido, la scabbia si sta diffondendo anche nelle Rsa.
Al momento non è conosciuto il motivo del proliferare di casi, dovuti alla presenza dell’acaro della scabbia, che stanno allarmando i romani. Secondo alcuni, la presenza massiccia di questo acaro potrebbe essere legata ai cambiamenti climatici che influenzano la vita e la proliferazione degli stessi.
Quello che appare certo al momento è che la scabbia non è più una malattia che colpisce principalmente le persone indigenti. Dalla Asl Roma 1 arriva il chiaro avviso che la malattia ormai può colpire chiunque.
Scabbia a Roma, un fenomeno in aumento in tutta Europa
Intervistato da AdnKronos salute, Enrico Di Rosa direttore del Sisp-Servizio Igiene e sanità pubblica della Asl Roma 1 afferma che: “Non è un fenomeno solo italiano anche in Europa c’è una tendenza all’aumento dei casi di scabbia. Però vediamo che si sta caratterizzando come una malattia che può colpire tutti“.
Di Rosa stesso non esclude la possibilità che la diffusione si legata al clima: “E’ un’ipotesi ma non c’è una causa unica. E soprattutto non è più una malattia collegata alle condizioni di indigenza, oggi può colpire tutti.“
Il Direttore fornisce anche le indicazioni in caso di contagio da scabbia. La maniera più comune di diffusione della malattia è un contatto prolungato che va dai 15 ai 20 minuti con un soggetto già infetto. Nel caso di contagio e prurito afferma Di Rosa, ecco cosa fare: “Prima di tutto bisogna accettare la situazione con serenità, le persone rimangono colpite quando scoprono di avere la scabbia ma invece si deve stare tranquilli ed affrontare la situazione. La cosa più importante è che tutti quelli che sono stati vicini a una persona contagiata, devono fare il trattamento nello stesso momento: si usano – continua – unguenti acaricidi che vanno prescritti dal medico. Poi si deve porre attenzione al nucleo familiare e alle procedure di igiene della biancheria con un lavaggio in lavatrice a 50 gradi per 10 minuti, una procedura che uccide l’acaro. Dopo 48 ore dal trattamento la persona è guarita. Può continuare ad avere il prurito, ma non deve preoccuparsi“.
Il Sarcoptes scabei, l’acaro parassita che invade Roma
Il Sarcoptes scabei, o acaro della scabbia è un parassita dell’uomo che si nutre di cellule della pelle causando la scabbia.
Non è visibile a occhio nudo e sopravvive anche 3 giorni senza il contatto con l’uomo.
Il contagio avviene per contatto diretto con il malato o con oggetti da lui utilizzati (lenzuola, cuscini). L’acaro sceglie come area per vivere la pelle al riparo da traumi: spazi interdigitali, lato flessorio dei gomiti, ascelle, inguine. L’eruzione scabbiosa è accompagnata da fortissimo prurito, che si intensifica durante il periodo notturno.
*Immagine di archivio