Scacchi per giovanissimi. Alla scuola Pisacane, sfida… all’ultimo pedone
Appuntamento giovedì prossimo, 18 aprile. Lazio Scacchi e le associazioni Pisacane011 e Dieci Mondi insieme per un evento che punta a diffondere il gioco nelle scuole: uno strumento che educhi alla meritocrazia e all’incontro di culture differenti
Oltre 60 scacchiere, più di 120 giocatori tutti compresi tra i 6 e gli 11 anni, cinque turni di gioco per una giornata che sarà una grande festa degli scacchi: questi sono i numeri del 5° Torneo Interscolastico organizzato dalla S.S. Lazio Scacchi, divisione scacchistica della Polisportiva Lazio, e che si terrà giovedì prossimo, 18 aprile. Teatro dell’evento la scuola elementare Carlo Pisacane, dove i preparativi sono iniziati già nei giorni scorsi grazie alla collaborazione delle associazioni Dieci Mondi e Pisacane 011 (che riunisce i genitori degli scolari).
Sempre più presenti nell’offerta formativa delle scuole, gli scacchi sono da sempre considerati “lo sport della mente”, una definizione che Lazio Scacchi ha preso alla lettera portando i propri istruttori in molti istituti della Capitale. L’idea-guida è diffondere il gioco per farne anche uno strumento didattico che educhi alla meritocrazia e all’incontro di culture diverse. Una pratica che si sta affermando su vasta scala e che dà risultati eccellenti: i bambini delle elementari si appassionano al gioco e prendono gusto a riflettere accuratamente su ogni mossa, sui possibili sviluppi, su come sferrare un attacco decisivo o salvarsi da una situazione difficile.
Scacchi a scuola: il gioco aguzza l'ingegno
“È sorprendente – dice Antonio Valenzi, insegnante e consigliere di Lazio Scacchi – come un gioco così antico abbia una sovrapposizione quasi totale con lo sviluppo delle competenze richieste dal Miur. Spesso – prosegue Valenzi – si associano gli scacchi all’area logico/matematica, ma a essere coinvolte sono anche altre discipline, a partire da quella linguistica. Si pensi a quando viene chiesto agli allievi di spiegare i motivi di una mossa: occorre una puntualità di linguaggio e l’acquisizione di un vocabolario ‘tecnico’ che l’Allievo utilizza quasi inconsapevolmente, ma nel fare questo impara a padroneggiare le competenze espressive e di comprensione”.
Questo, comunque, è solo uno dei tanti esempi che si possono fare, avendo gli scacchi un campo d’applicazione scolastico praticamente illimitato.
“Siamo felici – conclude Valenzi – di aver portato questa manifestazione alla scuola Pisacane, un avamposto a Roma della scuola inclusiva e del multiculturalismo. La storia degli scacchi è talmente antica che ormai il gioco si può considerare patrimonio di tutte le culture del mondo, e per le sue logiche trasparenti, in poche discipline come gli scacchi si può dire che vince solo chi lo merita. Offrendo allo stesso tempo, a chi perde, la possibilità di ragionare sui propri errori”.
Difficile immaginare un’attività più educativa di questa.