Scandalo CSM? Non è fulmine a ciel sereno, la soluzione è la meritocrazia
Lo scandalo CSM non è inaspettato, anzi da tempo il Parlamento sarebbe dovuto intervenire. Non ci sono ricette infallibili ma la direzione è la meritocrazia
Scandalo CSM, è questo in sostanza che leggiamo nei titoli di giornale di oggi. Una grave crisi sta investendo nelle ultime ore il Consiglio Superiore della Magistratura, eppure non si tratta di un fulmine a ciel sereno. Lo scandalo delle nomine pilotate sembra non arrestarsi e avere radici profondissime. E in effetti è proprio così.
Come salvare la credibilità delle istituzioni a cui si è appellato Bonafede?
Questo momento di grande crisi deve diventare un momento di riforma. Occorre finalmente riformare il Csm e il Parlamento deve prendere in mano l’iniziativa. È da molto tempo che si dice e si propone e a mio avviso si arriva anche tardi. Infatti le correnti all’interno del Csm si muovono come veri e propri partiti politici e le forze politiche se ne sarebbero già dovute occupare negli scorsi anni: chi fa politica non è nuovo a questi meccanismi e giochi di potere, non può non averli riconosciuti. Un certo tipo di malcostume non deve sorprenderci ma invitarci ad un intervento urgente.Il parlamento aveva diritto e dovere di intervenire e non arrivare a questo punto.
Scandalo CSM: la direzione della meritocrazia
Non c’è una ricetta di riforma ma sicuramente bisogna agire sui meccanismi delle correnti interne al Csm, bisogna far prevalere il merito. Chi viene nominato deve esserlo per la capacità e le competenze non per il ruolo correntizio che svolge nella scacchiera dei poteri. La direzione deve essere quella della meritocrazia. Alcune opzioni per raggiungere questo obiettivo possono essere la separazione delle carriere o scioglimento delle correnti.