Scandurra: perché il Cristianesimo non è funzionale al nuovo ordine mondiale
Come può il Cristianesimo, una religione che insegna valori come libertà, merito, ricchezza, essere funzionale a un piano oligarchico?
L’analisi del giornalista a saggista cattolico sul rapporto fede e ricchezza riletto alla luce della società transumana post-Covid.
Fede e ricchezza sono un problema
Fede e ricchezza sono un problema per i poteri forti massofinanziari del Nuovo Ordine Mondiale. Sono i nemici da sconfiggere assolutamente. Per primi, innanzitutto. Insieme a libertà, democrazia e autonomia. Sono lontani i tempi in cui nel Vangelo il Signore Gesù diceva ai Suoi “Procuratevi degli amici con la disonesta ricchezza, affinché abbiamo un giorno ad aprirvi le porte delle dimore eterne”.
Già, perché se cristianamente l’attenzione caritatevole ai poveri è un valore assoluto per questa e l’altra Vita, nel Nuovo Mondo seguito al Covid, i poveri sono l’obiettivo cardine delle élitocrazie plutocratiche. Le quali mirano sistematicamente all’eliminazione progressiva di ogni forma di indipendenza economica per i singoli.
La sola religione che ci rende liberi
E, con essa, del Cristianesimo: la sola religione che rende liberi. Che insegna all’uomo la via della redenzione, del riscatto, secondo quel modello virtuoso per cui “La verità vi farà liberi”.
Il Cattolicesimo propone valori come merito, impegno, sacrificio e premio per chi osserva i precetti della fede. Vuole un uomo libero da catene, legacci, legami e catene. Vuole un uomo sano, felice, realizzato, autodeterminato. Dotato di spirito critico per l’azione vivificante dello Spirito Santo che illumina le menti attraverso il dono prezioso del discernimento.
Scristianizzare il Pianeta
Che è l’esatto contrario del Pensiero Unico, del Globalismo, dell’omologazione in nome della cancellazione massiva e programmata di ogni identità e sovranità. Cancellare il credo dei seguaci di Cristo, scristianizzare il pianeta sconfessandone i precetti della Bibbia significa facilitare il controllo delle menti, dei consumi e delle abitudini di consumo.
Significa limitare, per non dire del tutto azzerare, la facoltà di autodeterminazione propria di ogni individuo libero e propriamente detto tale. Come? Indementendolo e inebetendolo con le piattaforme social, ove chi non è allineato viene cancellato da Facebook, Twitter, Instagrame Youtube.
Social non significa democrazia
Ove chi è così deficiente da credere che ‘social’ sia sinonimo di ‘democrazia’ viene strumentalizzato senza neanche rendersene conto e si trasforma in un semplice numero al servizio delle politiche di marketing dei potenti della Terra.
Oggi i new media fagocitano disagio e malcontento, raccolgono a bordo ignoranza crassa a iosa e forniscono dati utilissimi a coloro che governano gli interessi economici planetari per orientare i mercati a proprio uso e consumo. E, soprattutto, disabituano a un pensiero libero, cosciente e indipendente.
Una decrescita felice
Dunque, per dirla con il buon Antonio Lubrano, padre nobile della cosiddetta ‘Tv di servizio’, la domanda sorge spontanea: come può una religione che insegna valori come libertà, merito, ricchezza, libertà di azione e movimento, autocoscienza, essere funzionale a un luciferino piano egemonico oligarchico mondiale e mondialista? Un progetto che parla invece sempre e solo di bonus, reddito qui e là, zero lavoro, impoverimento programmatico truffaldinamente spacciato per “decrescita felice”? Chi ci crede è perduto. Per sempre. Nelle mani luride del Maligno, di cui neanche più una Chiesa Romana complice parla.
Maurizio Scandurra, giornalista e saggista cattolico