Scandurra: “Ribellarsi al Green Pass è un dovere morale, un impegno etico”
“Mi chiedo come si faccia a credere che il Green Pass sia uno strumento di libertà quando in realtà è un cappio dittatoriale e liberticida”
Il giornalista e saggista cattolico Maurizio Scandurra riflette sulle distorsioni legate a obbligo vaccinale e sugli strumenti coercitivi, primo il Green Pass, riduttivi delle libertà personali per arrivare a tale obiettivo di Stato.
“Io mi domando come facciano gli italiani a ignorare i pesanti rischi che gravano su quel che resta della nostra democrazia.
Mi chiedo come si faccia a credere che il Green Pass sia uno strumento di libertà quando in realtà è un cappio dittatoriale e liberticida.
Una prigione senza sbarre per tutti coloro che ancora, novelli resilienti, si ostinano e rifiutano di credere che il Covid sia realmente così come ci viene raccontato.
Perché il problema della gente comune, adesso, non è più cercare lavoro, sbarcare il lunario, inviare curricula. Il problema è solo domandarsi reciprocamente se ci si è vaccinati. Con sguardi pesanti all’untore che, all’acqua sporca in endovena, preferisce preservarsi del buon sangue genuino con cui confidare in lunghi giorni felici e in salute.
Scandurra: “Green Pass per disarmonizzare il popolo”
E’ evidente come sia in atto un tentativo di disarmonizzazione del popolo che passa attraverso ferite divisorie fatte di disinformazione di regime, confusione mediatica, allarmismo, incertezza traballante e assenza di prospettive sicure per il domani.
Sono sempre stato un convinto assertore del fatto che Verità e Luce sono sinonimi: e non c’è stato periodo buio nella Storia in cui la vera natura delle cose sia rimasta a lungo sopita negli inganni dei potenti.
Dio esiste, c’è e trionferà. Come sempre. Come accadde anche al tempo della cattività d’Egitto, quando risparmiò nella notte coloro che avevano apposto un Suo segno sulle porte d’ingresso delle proprie abitazioni, salverà anche questa volta i propri fedelissimi.
Siamo testimoni del più grande raggiro della Storia. E le prime avvisaglie sono evidenti. La narrazione mainstream accusa evidenti piccoli segni di un prossimo, grande cedimento: in crescita la percentuale degli indecisi sul vaccino, anche per via delle informazioni discordanti che la stampa di regime strumentalmente veicola su di esso.
E certamente il rischio di vedersi ristretta la libertà personale non può più bastare a far da leva per un convincimento generale diffuso a far dire “Sì” alla siringa.
“Ribellarsi al Green Pass è un dovere morale”
La dilatazione eccessiva dei tempi del ‘fenomeno Covid’, questa evidente volontà mondiale di tirarla per le lunghe oltre il limite del credibile e del presumibile, depotenzia di fatto la credibilità della pandemia.
Tutto ciò fa crescere gli interrogativi, i dubbi, le paure che in realtà essa nasconda ben altre verità da quelle sciocchezze sanitarie di Stato che vogliono farci credere. Unitamente al fatto che il vaccino non impedisce il contagio né tantomeno tutela dalle nuove varianti presunte o reali di cui tanto si parla.
Resta il fatto che siamo vittime di una guerra silente, senz’armi. Motivo per cui la maggioranza dell’opinione pubblica fatica a credere che siamo nel bel mezzo di un conflitto globale in versione 6.0. in cui occorre difendersi e assumere posizioni forti in nome della tutela dei valori in valore assoluto dell’umanità.
Ribellarsi al green pass e all’obbligo vaccinale è un dovere morale, un impegno etico ineluttabile. La sola azione possibile per salvare la vita: e, con essa, la liberà e la sicurezza. Dov’è innegabile che la prima preceda sempre, secondo logica e buonsenso, la seconda.
Inoculare e inculare le persone sono la stessa parola: con l’errore (fatale!) di una sola ‘O’ in più”.