Sciopero degli infermieri, in migliaia a Montecitorio
Sindacato NURSIND: 30.000 interventi saltati sono il prezzo da pagare per avere un SSN migliore
Stamane in piazza Montecitorio si sono radunati in migliaia con i camici verdi, tutti infermieri, per lo sciopero di 24 ore della categoria in corso oggi in tutta Italia. Uno sciopero che ha riscontrato un'adesione massiccia, come ha confermato Andrea Botega, segretario della principale associazione sindacale di categoria, il Nursind, e che ha fatto saltare più di 30.000 interventi chirurgici programmati per oggi negli ospedali italiani.
«Al Premier Renzi chiediamo di rimettere il lavoro al centro della politica. Non è quello che sta accadendo, purtroppo, con questa Legge di stabilità» ha dichiarato Botega, promotore dello sciopero odierno, che ha proseguito chiedendo più dignità per questa professione: «Da anni lavoriamo con turni massacranti per il mancato turnover di chi va in pensione mentre oltre 25.000 giovani infermieri sono oggi senza lavoro. E, a fronte dei sacrifici che ci vengono richiesti, i nostri stipendi sono fermi al 2009».
I disagi che si sono riscontrati oggi negli ospedali, inoltre, sono secondo Botega il prezzo da pagare per questo sciopero. Ma chiedere condizioni di lavoro più dignitose significa per il Nursind «battersi anche per un Servizio Sanitario che sia realmente universalistico e in grado di curare chi ne ha bisogno».
Sullo sciopero è intervenuto anche il ministro della Sanità Beatrice Lorenzin a margine della conferenza 'The state of health of Vaccination in the EU': «Il comparto ha fatto sacrifici, permettere quindi il turnover è essenziale all'interno delle professioni sanitarie. Perché congelare così l'accesso al di sotto dei fabbisogni diventa un problema di qualità sanitaria per i prossimi anni, visto che stanno andando in pensione migliaia di persone. Questa è un delle questioni su cui stiamo lavorando – ha aggiunto il ministro – al tavolo sull'articolo 22 del Patto per la salute».