Sciopero macchinisti, continuano i disagi nella stazione di Roma Termini
Il racconto dell’estenuante giornata dei passeggeri fermi nella stazione di Roma Termini dove i disagi non sono ancora del tutto terminati
Roma, stazione Termini. Proseguono le ore di disagio iniziate questa mattina a causa dello sciopero indetto dalle segreterie nazionali di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Slm Fast Confsal, Orsa Ferrovie e Faisa-Cisal, che dalle 09.00 di questa mattina fino alle 17.00 stanno fermando macchinisti e capitreno di Trenitalia, Italo, Trenord e Trenitalia Tper. L’iniziativa, a seguito di un’ennesima aggressione violenta nei confronti del personale in servizio sui treni.
I disagi dei passeggeri
Treni non previsti o cancellati sul tabellone, centinaia di passeggeri bloccati e ancora ignari del proprio destino. C’è chi continua a fissare le scritte arancio dei convogli, sperando in partenze imminenti, chi lamenta di dover tornare a casa, magari con oltre quattro, cinque ore ancora di viaggio da sostenere. Chi rimane intontito, a piedi senza sapere il motivo, senza un aiuto da parte del personale, con un ritardo di 30 minuti, che poi diventano 60 o 90, senza alcun sostegno.
Le immagini che si continuano a vedere hanno come protagonisti passeggeri stanchi, provati dal caldo, seduti sulle valigie o con zaini pesanti sulle spalle. Storie che vediamo e raccontiamo almeno un paio di volte al mese.
Storie di italiani che hanno provato a effettuare inutilmente un’altra prenotazione, che proveranno a salire sul primo convoglio in partenza per una destinazione più o meno vicina a quella da raggiungere. Di quelli che passano da una compagnia a un’altra, sperando di beccare una situazione migliore, di chi al telefono prova a contattare servizi clienti intasati e chi attende ulteriori informazioni su attese e rimborsi.
Turisti in vacanza o pendolari giunti a Roma per motivi di lavoro, tra viaggi di nozze e trasferte di carattere professionale.
Il disappunto nei commenti sui social network
Messaggi e contributi che si riverberano anche sui social network, principalmente su Facebook, dove i gruppi privati e le bacheche dei profili diventano agorà nelle quali vengono riportati sfoghi personali o scambiate infinite informazioni. Si tenta di appellarsi a qualsivoglia contributo per far riaccendere un barlume di speranza in chi legge. E nel frattempo, si tenta così di dare una mano a chi è incappato nello stesso sfortunato episodio.
Il sistema trasporti in Italia
Quanto accade però è il risultato del sistema dei trasporti in Italia, che versa da quasi due anni in condizioni precarie, tra incertezza e limitazioni, figlie del post pandemia. I dati fanno registrare un netto calo del numero dei passeggeri in circolazione, tra linee ad alta velocità e Intercity (fino a -40%), a quelle regionali (-45%).
Riduzione drastica dei passeggeri che certamente non ha influito sul cospicuo numero dei disagi riscontrati da pendolari e studenti, con autobus e treni sovraffollati. In generale un po’ dappertutto, in particolare sulle linee ritenute tra le peggiori d’Italia, come ad esempio Roma-Lido, Roma-Viterbo, Circumvesuviana e alcune tratte lombarde.
I dati forniti da Pendolaria
A dirlo il rapporto Pendolaria di quest’anno, che oltre a riassumere lo scenario attuale del trasporto ferroviario in Italia, suggerisce soluzioni per una riprogrammazione, in linea sostenibile, degli spostamenti nel nostro Paese. Da noi le infrastrutture risultano carenti, esattamente come il numero dei convogli, che evidenziano il forte gap con gli altri Paesi Europei. 248 km di metro, meno della città di Madrid (291 km). Negli ultimi tre anni, fatta eccezione per l’aggiunta di 1,7 km di linea, non si registrano inaugurazioni di tratti di linee metropolitane.
Con buona pace di pendolari e viaggiatori, dei loro diritti, quando va bene posti in secondo piano, quando va male poco o per nulla considerati. Il termine dello sciopero di quest’oggi, in teoria programmato alle 17.00, non comporterà con certezza un ripristino della situazione.
Sul sito di Trenitalia è scritto che alcuni treni potranno subire cancellazioni anche dopo le 17.00, senza ulteriori specificazioni in merito a convogli e destinazioni.
Intanto, disagi e ritardi continuano.