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Scommesse, ‘Juve blocca Fagioli’ e i cavalli di Azmoun: le fake news sul caso

(Adnkronos) –
Notizie certe e fake news. Il caso scommesse, che scuote il calcio italiano, viaggia su due binari paralleli. Da una parte i fatti certi, come la pena inflitta a Nicolò Fagioli – 7 mesi di squalifica più 5 in prescrizioni alternative – e dall'altra una schiera assortita di fake news tra imprecisioni, invenzioni, rivelazioni annunciate e poi stoppate. Impossibile che un argomento così caldo come questo "caso scommesse" potesse esimersi da quest'onta, con i social media impazziti alla ricerca della "bufala". Al centro della vicenda c'è senza dubbio Fabrizio Corona, che tra dichiarazioni su Instagram e ospitate in tv, è diventato un protagonista. Non sempre preciso però nei dettagli. Restando infatti in tema Fagioli, nel corso di un'intervista a Sportitalia, l'ex fotografo dei vip aveva rivelato che il centrocampista della Juventus "non è andato in tournée perché il club lo voleva ripulire e sapeva tutto dal primo agosto". Incongruenze temporali, perché il tour della Vecchia Signora negli Stati Uniti è partito il 22 luglio, con il ragazzo a casa per proseguire il recupero dell'infortunio alla clavicola accusato nel finale della scorsa stagione contro il Siviglia – a cui si è aggiunta la tonsillite – e dal ritorno in Italia degli uomini di Allegri il 3 agosto, non c'è stata più alcuna partenza verso l'estero della Juventus. Altra dichiarazione di Corona che ha destato più di qualche dubbio è quella su Sardar Azmoun. All'annuncio in pompa magna sulla pagina Instagram Dillingernews di "un video incredibile di un giocatore della Roma che…", si è scoperto come il giocatore iraniano, in tribuna allo stadio Olimpico durante un match dei giallorossi, fosse intento a guardare una gara di ippica sul suo smartphone. Oltre al fatto che per giocatori non è vietato scommettere su discipline diverse dal calcio, come ricorda Agipronews, è ormai di dominio pubblico la passione dell'asiatico per i cavalli, nata da una tradizione di famiglia, con lo stesso Azmoun – tra Iran e Australia – proprietario di ben 52 cavalli. L'ultima "fake news" in ordine temporale risale a mercoledì 18 ottobre, giorno successivo all'ospitata di Corona nella trasmissione Rai "Avanti Popolo". Durante la consegna del tapiro, andato in onda su "Striscia la Notizia", l'imprenditore nativo di Catania ha dichiarazione l'implicazione nello scandalo di altri tre calciatori: Stephan El Shaarawy, Federico Gatti e Nicolò Casale. Notizia non confermata dalla procura di Torino: agli atti non ci sono evidenze sul loro coinvolgimento. Nel corso della chiacchierata con l'inviato del programma, Valerio Staffelli, sempre Corona ha sottolineato la presenza di un "video/audio dove si sentono i tre giocatori parlare di scommesse mentre palleggiano", ma i tre, oltre a non aver mai giocato per la stessa società, non sono mai stati convocati in Nazionale nella stessa finestra. Dichiarazione mal digerita dai legali di El Shaarawy e Casale, che hanno subito ribadito l'estraneità ai fatti dei due calciatori. "La vicenda scommesse? Sono dispiaciuto per i giocatori ma ci devono essere delle regole", dice Arrigo Sacchi nel corso di un intervento a Radio 1 nel programma "Una vita da pecora". Non proprio una fake news, nel caso dell'ex ct azzurro. In Italia però le norme ci sono e sono chiarissime, come spiega chiaramente l'articolo 24 del regolamento Figc "ai soggetti dell'ordinamento federale, ai dirigenti, ai soci e ai tesserati delle società appartenenti al settore professionistico è fatto divieto di effettuare o accettare scommesse, direttamente o indirettamente, anche presso i soggetti autorizzati a riceverle, che abbiano ad oggetto risultati relativi ad incontri ufficiali organizzati nell'ambito della Figc, della Fifa e della Uefa". Niente scommesse sul calcio per i calciatori, non si scappa. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)