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Scuola: a Roma e nel Lazio si torna in classe il 16 settembre con l’allarme infezioni

L’Europa ha un aumento preoccupante dei casi di morbillo, il Covid-19 continua a circolare, e il virus respiratorio non ha smesso di colpire i più piccoli

Scuola_Studenti_pexels-max-fischer

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Con l’avvicinarsi della riapertura delle scuole, il conto alla rovescia per milioni di studenti italiani non riguarda solo la preparazione degli zaini e l’acquisto dei quaderni, ma anche la gestione di una serie di rischi sanitari che potrebbero minacciare la loro salute. Il ritorno in classe, infatti, coincide con un periodo di maggiore esposizione a malattie infettive, e quest’anno non fa eccezione. L’Europa sta assistendo a un aumento preoccupante dei casi di morbillo, il Covid-19 continua a circolare, seppur in forme meno gravi, e il virus respiratorio sinciziale (RSV) non ha smesso di colpire i più piccoli, anche durante i mesi estivi. A completare il quadro vi è la presenza dell’Mpox, seppure con un impatto ancora limitato in Italia.

Rischio di infezioni: aule e mezzi pubblici nel mirino

“Con la ripresa delle attività lavorative e scolastiche, la possibilità di una maggiore circolazione di alcune malattie infettive tende ad aumentare,” avverte Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit (Società italiana malattie infettive e tropicali). “Le aule affollate e i mezzi pubblici pieni rappresentano spazi in cui il contatto tra le persone è inevitabile, aumentando così il rischio di contagio.” In particolare, Andreoni sottolinea la possibilità di un leggero aumento dei casi di Covid-19, complice anche la presenza di nuove varianti. “A settembre, approfittando delle temperature ancora miti, è possibile mantenere le finestre delle aule aperte, ma le migliori difese rimangono quelle che abbiamo imparato durante la pandemia: l’uso della mascherina e il lavaggio frequente delle mani.”

Il ritorno del morbillo: un campanello d’allarme per la salute pubblica

Tra le malattie infettive che destano maggiore preoccupazione c’è il morbillo, una malattia che si pensava quasi eliminata in Italia, ma che sta riemergendo con forza. “Il ritorno del morbillo riporta in primo piano l’importanza delle campagne vaccinali, soprattutto in vista dell’autunno”, sottolinea Andreoni. Il “Calendario della vita”, recentemente aggiornato, prevede una serie di interventi vaccinali mirati a prevenire non solo il morbillo, ma anche altre malattie infettive. Tuttavia, secondo l’esperto, è necessario un maggiore impegno da parte del Ministero della Salute per promuovere la vaccinazione anche tra i ragazzi. “Abbiamo lasciato ai pediatri e ai medici di famiglia il compito di sensibilizzare la popolazione, ma è chiaro che le campagne vaccinali devono coinvolgere anche le scuole,” afferma.

Mpox: Una minaccia contenuta ma da monitorare

Se da un lato il rischio di diffusione dell’Mpox in Italia sembra limitato, dall’altro non va sottovalutato. “In Europa, il virus è principalmente legato a specifiche categorie, come quella dei maschi che fanno sesso con altri maschi,” chiarisce Andreoni. Tuttavia, l’emergenza in Africa e i possibili casi importati richiedono una vigilanza costante.

Educazione: informazione e prevenzione nelle scuole

Oltre alla gestione immediata delle infezioni, gli esperti concordano sulla necessità di rafforzare l’educazione alla salute nelle scuole. Matteo Bassetti, direttore delle Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova, suggerisce un cambiamento di rotta. “Il Covid-19 oggi non rappresenta più un problema grave, e dobbiamo voltare pagina,” sostiene Bassetti. “Dobbiamo invece concentrarci sull’importanza della prevenzione vaccinale, educando i ragazzi fin dalla scuola primaria e media su come funzionano i vaccini e sui benefici dell’immunizzazione.”

Bassetti propone anche di estendere l’educazione alla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili e sull’uso del preservativo, temi spesso trascurati ma di fondamentale importanza per la salute pubblica. “Dobbiamo fare di più nelle scuole, non solo per prevenire le malattie infettive, ma anche per promuovere uno stile di vita sano,” aggiunge. “Ho visto troppo cibo spazzatura nei distributori automatici delle scuole, e questo non va bene. Bisognerebbe intervenire eliminando bibite gassate e cibi ultraprocessati”.