Scuola a settembre? Lezioni con mascherina, esplodono le proteste
Il protocollo approvato per la riapertura delle scuole a settembre prevede mascherine per insegnanti e alunni dai sei anni in su, banchi distanti e altro
Come sarà la scuola a settembre? La pandemia da Sars-coV-2 ha lasciato dietro di se inevitabili cambiamenti nel nostro modo di lavorare e studiare, ma anche fruire il tempo libero e frequentare gli amici.
Tra le novità maggiori nella riprogettazione scolastica c’è sicuramente l’orario delle lezioni, che dureranno 40 minuti e non 50 o un’ora come prima. Ma anche il dimezzamento del numero degli studenti per ogni classe. Si cercherà di favorire laddove possibile e compatibilmente con la stagione in corso, lezioni all’aperto.
I banchi saranno posti ad almeno un metro l’uno dall’altro e la mascherina sarà obbligatoria per tutti gli alunni di età superiore a sei anni e anche per gli insegnanti. Questo il punto del protocollo che ha scatenato maggiori polemiche e voci contrarie. Secondo le quali si rischia di rendere i rapporti asettici, nascondere le espressioni del viso, limitare la socialità, minare i rapporti tra bambini e adolescenti, così delicati durante la loro formazione psicologica ed emotiva.
Scuola a settembre, sì alla mensa ma con divisorio in plexiglass
Gli ingressi invece saranno scaglionati solo alle scuole Superiori. Ma all’ingresso non vi saranno dispositivi termoscanner ne altre modalità di misurazione della temperatura.
La didattica a distanza non sostituirà in alcun mood le lezioni frontali, ma un modo per integrare la modalità tradizionale di fare lezione.
Se un allievo o un docente presenta febbre superiore a 37,5 dovrà obbligatoriamente restare a casa, anche nei tre giorni successivi all’abbassamento della temperatura. Per quanto riguarda il servizio mensa sarà possibile usufruirne ma con lunchbox, cioè divisori in plexiglass tra i bambini o ragazzi. Preferibile il pranzo al sacco ogni qual volta sarà possibile.
Queste alcune linee guida del protocollo tecnico-scientifico per il ritorno a scuola in sicurezza.
Tra le criticità che però la ministra Lucia Azzolina dovrà affrontare c’è la mancanza di di 80mila professori e di libri scontati.