Scuola apre il 14 settembre ma chi ha raffreddore o tosse rimane a casa
Se basta un raffreddore o un colpo di tosse per non andare a scuola, le classi sono destinate a rimanere vuote?
Pronti per andare a scuola? Si ricomincia il 14 settembre ( o il 24 ) con nuove regole da seguire per prevenire e limitare eventuali contagi da coronavirus. Le norme sono contenute nelle Linee Guida pubblicate dal Miur (Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca).
Il rischio di un’altra manifestazione contagiosa del virus impone l’osservanza di regole rigide. Tra queste vi è quella di rimanere a casa se si ha il raffreddore o un colpo di tosse. Si riduce così al minimo la possibilità di contagi tra studenti e personale scolastico.
Rientro a scuola, Linee Guida Ministero
Nelle Linee Guida del Ministero si legge: “La precondizione per la presenza a scuola di studenti e di tutto il personale è: l’assenza di sintomatologia respiratoria o di temperatura corporea superiore a 37.5°C anche nei tre giorni precedenti; non essere stati in quarantena negli ultimi 14 giorni; non essere stati a contatto con persone positive negli ultimi 14 giorni”.
Interpretando il testo del Miur, si evince che studenti, insegnanti e amministrativi che hanno avuto la febbre o hanno manifestato una “sintomatologia respiratoria” non possono recarsi a scuola nei tre giorni successivi.
Prendiamo ad esempio un bambino alunno che il giorno di sabato presenti uno dei sintomi del raffreddore (mal di testa, vomito, diarrea, mal di gola, dolori muscolari, tosse), che sia un po’ raffreddato sabato; secondo le linee guida ministeriali non dovrebbe tornare in aula fino a martedì.
Ministro Azzolina sul rientro in sicurezza
“Abbiamo lavorato sulla prevenzione con diverse misure. Il rischio zero non esiste, ma ci siamo preparati.
Nel caso ci fosse un sospetto positivo è stato predisposto uno spazio apposito, successivamente viene chiamata la famiglia. Poi il sistema sanitario nazionale prende in carico il paziente: se fosse positivo, si andrebbe a vedere con chi è stato in contatto.
A quel punto si deciderà se mettere in quarantena la classe o meno, non è automatico”. LO ha detto il Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, intervenendo a ‘Porta a Porta’.
Le scuole chiuse troppo a lungo? “A maggio ho ricevuto tante pressioni per riaprirle, i medici mi supplicavano di non farlo”, ha risposto a Vespa il ministro. “Quella è stata la scelta più giusta che il governo abbia fatto, altrimenti avremmo avuto conseguenze nefaste”.
Le 5 Regole per rientrare a scuola in sicurezza
Per un rientro a scuola nella massima sicurezza, sono state studiate e pubblicate all’interno delle Linee guida cinque regole da osservare in modo scrupoloso.
1°) “Se hai sintomi di infezioni respiratorie acute (febbre, tosse, raffreddore) parlane subito con i genitori e non venire a scuola. Se il naso cola, non si deve entrare in classe. E se il sintomo si manifesta quando ormai si è tra i banchi? Scatta l’isolamento. Con procedure che le scuole sono tenute a mettere a punto entro settembre.
2°) “Quando sei a scuola indossa la mascherina per la protezione del naso e della bocca”.
3°) “Segui le indicazioni degli insegnanti e rispetta la segnaletica”.
4°) “Mantieni la distanza di un metro, evita gli assembramenti ( soprattutto in entrata e uscita) e il contatto fisico con i compagni. 5°) Lava frequentemente le mani o usa gli appositi dispenser per tenerle pulite. Evita di toccarti il viso e la mascherina.
Un ritorno alle lezioni che si preannuncia all’insegna della consapevolezza e responsabilità: “insieme possiamo proteggerci tutti”. Ma aleggia un velo di scetticismo sulle nuove linee guida. Se basta un raffreddore o un colpo di tosse per non andare a scuola, circostanze frequenti soprattutto in autunno – inverno, le classi sono destinate a rimanere vuote?