Scuola: il surreale banco a rotelle dentro istituti pericolanti e con amianto
Banco a rotelle: la scuola è uno dei momenti di socializzazione, confronto, crescita, plasticità dell’io, insostituibile. Si sta dimenticando?
Banco a rotelle per riaprire le classi. In maniera inaspettata e dopo tutto questo caos sanitario e politico, si riparla in maniera prepotente e in qualche modo surreale di un oggetto che fa parte della scuola in maniera sostanziale ma che tendenzialmente non si nomina mai: il banco. Il banco di scuola è stato l’arredo per anni assente dalla mia vita perché pur essendo in grado di seguire i programmi scolastici dl punto di vista cognitivo, per tantissimi anni mi è stata negata.
Dal mio banco personale alla Montessori
Mi era negata perché i direttori e presidi dicevano che avrei spaventato gli altri bambini. Era il periodo post bellico degli anni ’50 e ’60 nel quale forse ancora la diversità non era accettata. Credo sia stato un modo per evitare una piccola responsabilità in più. I miei genitori mi hanno comprato un enorme banco celeste di legno che troneggiava nell’anticucina della mia casa. Per anni ho odiato questo simbolo del distanziamento fisico e sociali dagli altri alunni…distanziamento quello vero.
Lo torturavo con trapani e martelli. Poi da psichiatra infantile ho visto migliaia di bimbi sui banchi: la loro disposizione, la postura, il gruppo classe, emarginazioni, l’orribile banco distaccato per i disabili. Emblema della mancata integrazione anche se materialmente presente.
Il banco era presente anche quando sono diventato presidente dell’Istituto di Ricerca Pubblico di Medicina Sociale. La storia di questo istituo vedeva i disegni e architettura dell’ammanco per la più grande pedagogista italiana, Maria Montessori.
Maria Montessori ha rinnovato l’educazione e la mente di tanti insegnanti, dando valore alle competenze emotive e sociali. Lei chiese all’istituto di medicina sociale di progettare un banco.
Il banco a rotelle
I questo periodo così difficile per la società, economia e scuola il banco è al centro del dibattito. In modo davvero surreale, ripeto. Invece di rimettere mano a soffitti che cadono, istituti non anti sismici, fatiscenti e pericolanti, pieni di amianto, insegnanti che mancano, c’è questa attenzione morbosa sul banco. Mancano migliaia di insegnanti di sostegno e ci si inventa di far insegnare coloro che non hanno nemmeno terminato il loro percorso di studi e preparazione. La Azzolina in tutto ciò tira fuori la proposta di banchi a rotelle. Questa assurda proposta è diventata un impegno di governo. Credo ci siano rotelle che davvero non girano per il verso giusto.
La scuola è un momento fondamentale per le nostre piccole persone del futuro, con la loro sensibilità e plasticità e hanno bisogno di stare insieme. Soprattutto le nuove generazioni che hanno spesso famiglie mononucleari, che non giocano nei parchi, sui marciapiedi, nelle piazze. La scuola è uno dei momenti di istruzione, ma soprattutto di socializzazione, confronto, crescita, plasticità dell’io, insostituibile. Il programma di crescere insieme la scuola sembra averlo dimenticato.