Se le nozze col pancione danno scandalo: la verginità femminile è ancora un valore?
La storia viene dal Regno Unito, dove una suocera ha chiesto al figlio di sposarsi prima che il pancione della nuora diventi troppo vistoso
Nozze col pancione, gli sposi invitati dalla madre di lui a celebrare il matrimonio prima che la “faccenda” diventi troppo vistosa.
Sembrerebbe una notizia tratta da un repertorio di una sessantina d’anni fa mentre invece siamo in piena cronaca attuale. E per giunta nel “modernissimo” Regno Unito.
La sposa col pancione e la suocera scandalizzata: la storia dal Regno Unito
Qui una futura suocera avrebbe chiesto al figlio di anticipare la data delle sue nozze, lamentando il fatto che la futura nuora, sposandosi con il “pancione gravidico” in stato avanzato, avrebbe messo tutti gli invitati nella condizione di constatare il “peccato” da lei commesso per aver avuto rapporti sessuali prima del matrimonio.
In pratica, questa retrograda signora, chiedendo di anticipare le nozze per evitare lo scandalo, avrebbe ribadito l’antico adagio secondo cui “fare sesso prima del matrimonio è peccato”. Rispolverando così retaggi religiosi e culturali che si sperava fossero stati superati per sempre.
Ma davvero l’illibatezza della sposa costituisce ancora un valore? O per essere più precisi in questo inquietante scenario, la gravidanza e la verginità sarebbero ancora tra esse collegate? E che quindi la perdita della verginità costituirebbe fonte di vergogna sociale, peggiorata dalla visibilità del pancione in occasione delle nozze?
Le cosiddette “Nozze riparatrici”
Andiamo per ordine.
Al tempo ormai antico delle “nozze riparatrici” che si celebravano quando la gravidanza era considerata “un incidente”, erano socialmente in gioco quei valori legati ai precisi ruoli familiari, ove la donna svolgeva esclusivamente il compito di dedicarsi ai figli e al marito, il quale provvedeva a mantenere tutti senza protestare.
Non a caso il significato del termine “matrimonio” si riferiva al latino mater munus (peso della madre), concettualmente contrapposto al “patrimonio”, analogo e corrispondente pater munus (peso del padre).
Nel frattempo, però, qualcosa è cambiato, anche se questa bigottissima futura nonna sembra proprio non essersene accorta.
A parte l’aspetto religioso che ancora vorrebbe qualificare l’atto sessuale come “peccato” e che lascia alquanto perplessi in termini di evoluzione generale anche sotto quel profilo, è fin troppo evidente che la modernizzazione della vita lavorativa esterna alla famiglia riguarda entrambi i coniugi, protagonisti reali del percorso di parificazione tra uomo e donna anche sul piano relazionale intimo.
Nozze col pancione ed emancipazione femminile
Sembrava un dato di fatto ormai scontato, ma evidentemente no. Anche se in realtà, nel Regno Unito, le donne si sono legislativamente affrancate un po’ più tardi rispetto all’Italia.
Piuttosto, in tutto il mondo occidentale è ormai accreditata l’abitudine di molte coppie che, ben al contrario che in passato, scelgono la strada del matrimonio come motivazione correlata alla gravidanza. Se non direttamente a seguito della nascita stessa del bebè che è paggetto d’onore per definizione.
E non mancano casi del genere anche nei ranghi delle stesse famiglie nobiliari del Nord Europa. Come quello – solo per dirne uno – dell’ex moglie del principe Louis del Lussemburgo.
Infatti a luglio scorso ha sposato un imprenditore svizzero dal quale aspettava un bebè, con cerimonia civile, alla presenza dei rispettivi figli e di pochissimi altri invitati. In questa occasione il pancione veniva da lei orgogliosamente mostrato anche grazie ad un attillato vestito bianco.
Chissà quali punizioni divine si scaglieranno su questa peccaminosissima sposa. Non solo rea di aver contratto un secondo matrimonio, ma anche di aver già avuto una figlia dal precedente marito…