Separazioni al tempo del Covid-19: il fisco tassa anche il mantenimento dei figli
A parole lo Stato dichiara di aiutare la famiglia, nei fatti non fa assolutamente nulla per promuoverla, peggio in caso di separazioni
Le separazioni e i divorzi sono aumentati considerevolmente nel periodo della pandemia COVID-19 con le continue chiusure che hanno esasperato gli animi all’interno delle mura delle abitazioni. Le incomprensioni tra i coniugi si sono accentuate causando continui litigi anche in presenza di minori. Una convivenza forzata spesso chiusi in cinquanta metri quadri ha fatto esplodere l’incompatibilità tra i coniugi.
Relazioni più difficili
Prima del Covid-19 i coniugi erano impegnati tutto il giorno nello svolgimento delle proprie attività lavorative e talvolta anche in relazioni extraconiugali. Il tempo che trascorrevano insieme era limitato alle ore serali. Per cui le diversità caratteriali si sopportavano meglio e tutto si tollerava per amore della prole. Le continue chiusure hanno esasperato gli animi e i litigi continui hanno fatto aumentare notevolmente le richieste di separazione. Quando il rapporto si concludeva pacificamente si avviava la procedura consensuale e gli obblighi e i diritti venivano stabiliti dai coniugi e legittimati davanti al giudice che prendeva atto della volontà espressa dai richiedente la separazione.
Altri ricorrevano alla via giudiziale quando il rapporto si presentava esasperato. Comunque in tutti e due i casi il fisco affamato si presenta per falciare quanto stabilito dal giudice attraverso la tassazione delle somme previste per il mantenimento della prole. A parole lo Stato dichiara di aiutare la famiglia e poi nei fatti non fa assolutamente nulla per promuoverla. Uno Stato serio dovrebbe esentare dalla tassazione delle somme previste per il mantenimento dei figli.
Lo Stato non è interessato alla natalità
Titoloni giornalistici che riportano la diminuzione della natalità e invitano le coppie a proliferare maggiormente. Lo stato continua a non tutelare la famiglia dovrebbe detassare tutte le spese che i genitori sostengono per la crescita dei figli fino alla maggiore età cosi permetterebbero alle coppie di pensare alla crescita numerica della famiglia. La Francia stato laico da sempre, riconosce una infinità di benefit per la famiglia e la tutela dei figli.
Mentre lo Stato italiano non promuove nessuna via legislativa per risolvere i tantissimi problemi delle famiglie per il mantenimento della prole. Mancano asili nido, scuole materne quasi tutte a pagamento gestite spesso da privati e particolarmente dal mondo ecclesiastico. Quando riusciranno a mettere mano ad una riforma fiscale seria che premi gli onesti e colpisca i grandi evasori fiscali. L’evasione annuale ammonta a circa cento miliardi, quante iniziative si potrebbero prendere per la famiglia per erogare servizi civili e non da terzo mondo.
Cesare Giubbi