Serie A: di corsa Napoli e Milan, si rialza la Juventus
La decima giornata non offre sorprese, ma molte big hanno faticato. Lazio stop con l’Udinese e Immobile ko
Si chiude la decima giornata di Serie A. Il primo quarto di campionato assomiglia molto a quello dello scorso anno: Napoli e Milan tra le big (non ce ne vorrà l’Atalanta) vincono e convincono, in modi diversi. Alle loro spalle le altre favorite inseguono non da vicinissimo, ma dando segnali importanti.
Titolo Big Napoli Atalanta e Milan continuano la corsa
Con più fatica del previsto, il Napoli ha ragione del Bologna. Dopo i primi venti 20 minuti gli azzurri iniziano a creare palle gol con Raspadori, Mario Rui (parta alta della traversa) e Politano, ma sono i rossoblù a mettere il naso avanti con Zirkzee. A pochi secondi dall’intervallo in mischia Juan Jesus trova il pareggio e a inizio ripresa il Napoli sorpassa con Lozano appena entrato, ma il Bologna risponde ancora trovando il pareggio. È un tiro da fuori di Barrow con la complicità di Meret a rimettere una parità che viene però definitivamente cancellata da Kvaratskhelia, che illumina ancora una volta per Osimhen che, anche lui entrato dalla panchina, fa 3-2. Decima vittoria consecutiva tra Champions e Serie A: partenopei che proseguono la loro corsa di testa.
Anche il Milan vince un po’ a fatica: probabile una fisiologica stanchezza fisica e mentale post-Champions, ma arriva l’ennesima vittoria in trasferta. Così come a Genova e a Empoli, il Diavolo ne viene a capo dimostrando di saper soffrire e di colpire al momento giusto. Dopo la doppietta dello scorso anno, ancora una volta Tonali è decisivo in quel di Verona. Nel primo tempo il Milan va avanti e si fa riprendere a colpi di autogol: quello evidente di Veloso dopo sgroppata di Leao, quello di Gabbia su tiro di Gunter (qui deviazione meno determinante e gol assegnato al gialloblu). La prima di Bocchetti sulla panchina clivense imbriglia i rossoneri, che si affidano troppo all’inventiva di Leao, ma nella ripresa i veronesi cercano la vittoria, si scoprono e vengono puniti negli spazi sull’asse Rebic-Tonali. Brividi con la traversa di Piccoli e i salvataggi determinanti del subentrato Thiaw.
Tra le due big c’è sempre l’Atalanta che sabato ha ragione del Sassuolo. I neroverdi vanno avanti con uno splendido mancino al volo in corsa di Kyriakopoulos ma il sorpasso atalantino arriva a cavallo dell’intervallo. Agli sgoccioli del primo tempo, il pareggio di Pasalic, dopo 32 secondi dall’inizio di ripresa la firma di Lookman. Terzo gol consecutivo per il nigeriano che non sta facendo rimpiangere Zapata, due assist nella stessa sera di Soppy, che sta crescendo ancora dopo la stagione di esordio a Udine. Nonostante Berardi faccia tremare la traversa, arriva un’altra vittoria per Gasperini. Dopo due mesi, Dea ancora imbattuta.
Roma quarta, superando Lazio e Udinese
Dopo le prime tre, in provvisoria zona Champions balza la Roma, che approfitta del pari tra Lazio e Udinese per scavalcarle in classifica. Massimo risultato col minimo sforzo per la banda Mourinho a Marassi, al cospetto di una Sampdoria ultima in classifica, che Stankovic sta ancora cercando di plasmare. Vittoria tanto tirata quanto pragmatica per i giallorossi, andati avanti con un rigore di Pellegrini ad inizio partita e che hanno lasciato il pallino agli avversari non concedendo però nulla. Terza vittoria consecutiva in Serie A.
La Lazio invece, dopo 4 di fila, si ferma contro l’Udinese in casa. Uno 0-0 non banale dato l’avversario, tra i più temibili di questo inizio di stagione (imbattuto a oltre due mesi). I friulano si rivelano compatti concedendo poco ad una Lazio che accusa dal punto di vista mentale lo stop per infortunio di Immobile dopo 27 minuti. In mezzo una traversa di Samardzic, una di Deulofeu e parate di Silverstri. Lazio che rimane prima difesa del campionato, Udinese che prosegue la sua lunga imbattibilità.
Inter e Juventus in ripresa
Anche se rimangono rispettivamente a -8 e -10 dalla testa, Inter e Juventus rialzano la testa. Un processo che vede i nerazzurri quasi al termine, i bianconeri all’inizio.
L’Inter batte la Salernitana dando continuità ad un periodo positivo: 3 vittorie nelle ultime 4 (con il 3-3 del Camp Nou di mezzo) rappresentano la fine di un tunnel nerazzurro che vedeva Inzaghi non così saldo. Una ripresa nerazzurra spiegabile anche nel cambio di passo dei due marcatori contro i campani: Lautaro Martinez e Nicolò Barella. L’argentino ha ritrovato il gol perduto: dopo la zampata di Barcellona torna a sbloccarsi in Serie A dopo 47 giorni. L’ex Cagliari pure bissa l’acuto fatto già in settimana e si riscopre leader dinamico di centrocampo, con assist e inserimenti letali. Per Inzaghi ottimi i feedback dati di Cahlanoglu in regia.
Dopo una delle settimane più difficili della sua storia recente, la Juventus rialza la testa nel derby della Mole. Una boccata d’ossigeno per allegri, una prestazione che restituisce una squadra bianconera, al cospetto di un Torino che ha avuto le sue chance. A decidere è la zampata a un quarto d’ora dalla fine di Vlahovic, dopo diverse parate di Milinkovic-Savic. La Juventus vince per la prima volta in trasferta in Serie A e si risolleva in una sfida mai banale: la strada è ancora lunga.
Centrogruppo
Nel primo match di giornata l’Empoli batte il Monza con il gol di Haas e le parate di Vicario. Non si fanno del male Lecce e Fiorentina (1-1), così come il pari pirotecnico tra Spezia e Cremonese, con i lombardi che lasciano da soli all’ultimo posto la Sampdoria.
Ci Piace e Non Ci Piace: Guglielmo Vicario e Maurizio Sarri
Premio di migliore a Gugliermo Vicario, che con le sue parate sta dando un notevole boost alla stagione dell’Empoli, visto un attacco poco sciolto. Il portiere classe ’96 ha regalato il successo col Monza con due super interventi e non è la prima volta quest’anno. Una conferma anche rispetto alla stagione scorsa: di questo passo, l’anno prossimo la realtà empolese potrebbe stragli stretta.
Premio di peggiore a Maurizio Sarri, che se in settimana ha raccolto un plebiscito sulla critica al trattamento degli sport della stampa italiana, ha diviso nel post Lazio-Udinese, criticando aspramente il campo dell’Olimpico. Il tecnico toscano di origini partenopee non ha peli sulla lingua, prendere o lasciare.