Serie A: il Napoli continua a volare, +13! Tonfi clamorosi di Milan e Juve
Roma battuta a Napoli, bene Inter e Atalanta, pari Lazio. Super Berardi, critiche per Tatarusanu esagerate
In attesa di Udinese-Verona, la giornata numero 20 di Serie A regala un altro mattoncino, piuttosto pesante, al Napoli verso lo Scudetto. Supera uno scoglio importante e approfitta dei rallentamenti altrui. Ora il margine è di ben 13 punti sulla concorrenza.
Il Napoli supera anche la Roma e allunga ancora
Ennesima vittoria, non semplice, contro un avversario che si è dimostrato tosto. E il margine continua ad allargarsi. Il Napoli supera la Roma di misura così come nella partita d’andata dopo una battaglia impegnativa. Se nella partita di Roma i giallorossi hanno rinunciato ad attaccare, stavolta lo spartito è stato diverso. Non nel gol che sblocca la partita, dove Osimhen ha fatto l’ennesima grande realizzazione dell’anno. Il pareggio di El Shaarawy ha riportato avanti gli azzurri che poi hanno risolto la partita con il tridente di scorta: così come a San Siro col Milan, è Simeone a regalare un’altra pesantissima vittoria. Per la Roma l’onore delle armi e una classifica che, con i risultati altrui, rende la sconfitta meno dolorosa. L’atteggiamento per attaccare il quarto posto è quello giusto.
Inter seconda, Atalanta e Lazio inseguono
L’Inter, chiamata a riscattare l’inattesa sconfitta con l’Empoli, dà una risposta a Cremona. Più di carattere e singoli, che di gioco e collettivo, ma ha ragione di una Cremonese che ci ha provato dall’inizio alla fine con i tutti i propri mezzi a disposizione. Soprattutto dopo lo splendido gol in apertura di Okereke. Alla lunga viene fuori il maggior tasso tecnico dei nerazzurri, soprattutto con Dzeko e Lautaro, che confezionano l’uno per l’altro i gol del sorpasso. Per il pareggio una volée del bosniaco sul quale il Toro si avventa dopo la respinta di Carnesecchi, nel gol vittoria con un’imbeccata filtrante che trova il movimento giusto e il gol numero 11 in questa Serie A del neo-campione del mondo. Inter che con i rallentamenti di Lazio, Milan e Roma supera quota 40 punti ed è al secondo posto solitario.
L’Atalanta insegue gli altri nerazzurri a -2 con la vittoria sulla Sampdoria che certifica l’ottimo mese di gennaio della Dea: tra Serie A e Coppa Italia è imbattuta (4 vittorie e 2 pareggi) con un attacco di fuoco, il migliore in Europa (22 reti in 6 partite). Superfluo ormai dire che il principale artefice sia Lookman, autore di ben 7 di questi 22 gol. Dopo tre doppiette consecutive, un “solo” gol ma quello che mette in cassaforte la partita con una splendida percussione e precisa staffilata di destro. Qualche brivido per Musso ma arriva un clean sheet mai trovato nel 2023. Con più certezze Gasperini approfitta dei passi falsi altrui ed entra in zona Champions.
A 38 con Atalanta e Milan c’è anche la Lazio, che non va oltre l’1-1 all’Olimpico contro una coriacea Fiorentina. È sembrata tornare la versione tentennante di inizio gennaio dopo la grande prestazione contro il Milan. Una partita che sembrava in discesa, con il vantaggio immediato di Casale, al suo primo gol in Serie A. Ad inizio ripresa il mancino da fuori di Nico Gonzalez rimette la sfida in parità e sul finale succede di tutto. Il rientro di Immobile non basta e i biancocelesti, a pochissimo dal fischio finale, rischiano grosso: nel recupero i viola sfiorano il colpaccio con Milenkovic che spara sulla traversa da pochi passi.
Milan e Juve, ko che fanno male
Uno sprofondo rossonero. Contro un Sassuolo che non vinceva in Serie A dal 24 ottobre arriva il terzo crollo consecutivo dopo Supercoppa e Lazio. Nelle ultime 3 uscite il Milan ha incassato 12 gol, peraltro dando la sensazione di non saper mai reagire a livello caratteriale in questi 270 minuti. Troppo poco il gol annullato a Giroud prima dell’1-2 neroverde, troppo poco il gol stavolta convalidato al francese per dimezzare lo svantaggio subito dopo. Il momento del Diavolo è tutto nei primi secondi della ripresa: quando serviva un approccio aggressivo e concentrato, è arrivato il fallo da rigore di Calabria con conseguente 1-4. È il momento più duro della gestione Pioli: in questo 2023 una vittoria in 7 uscite, che significano l’eliminazione a sorpresa in Coppa Italia, la sconfitta in finale di Supercoppa e il probabile addio al sogno Scudetto bis.
Non va tanto meglio alla Juventus, anch’essa sconfitta a domicilio a sorpresa. Il Monza vince 2-0 all’Allianz Stadium, ottiene 6 punti contro i bianconeri tra andata a ritorno e la scavalca in classifica (considerato il -15 di penalizzazione). È un grande Monza a Torino, che nel primo tempo fa tre gol di ottima fattura: se il vantaggio di Caprari viene annullato per fuorigioco, i gol di Ciurria e Dani Mota evidenziano anche la grande personalità della squadra di Palladino. Con il rientro di Vlahovic e senza Chiesa, non bastano le fiammate di Di Maria: la Juve si ferma al gol di Gatti annullato e a tre miracoli di Di Gregorio. 10 gol subiti nelle ultime 3: questo è il dato che deve far riflettere Allegri, che come ha accennato nelle parole post-partita, teme cali di concentrazione dettati da una classifica ora diventata surreale: un 13° posto non dà motivazioni ma ci sono ancora tre competizioni (con altrettanti obiettivi) da giocare.
Centrogruppo: bene Sassuolo, Monza, Bologna e Salernitana
La Salernitana torna a vincere dopo quasi tre mesi: espugna il “Via del Mare” di Lecce con un super primo tempo (firme di Dia e Vilhena) e supera i salentini in classifica. Montagne russe tra Empoli e Torino, che si confermano nella parte sinistra della classifica: in svantaggio di due gol i granata recuperano in 4 minuti approfittando di un black-out empolese e per un palo di Miranchuk non completano la rimonta. I toscani vengono raggiunti al nono posto a quota 26 dal Bologna, che batte lo Spezia con un gol per tempo: volée di Posch e contropiede di Orsolini. Gli spezzini rimangono la prima squadra da inseguire per le tre in zona retrocessione.
Ci Piace e Non Ci Piace: Domenico Berardi e Tatarusanu
Premio di migliore che, pur menzionando il rientrante e vincente Davide Nicola, va a Domenico Berardi. Tre assist e un gol, l’undicesimo contro il Milan, di gran lunga vittima preferita in carriera. Ma anche il “donare” il calcio di rigore a Laurientè. Il Sassuolo trova una vittoria preziosissima in un campionato difficile, guidato dal giocatore di maggiore classe che ha fatto la differenza sotto tutti i punti di vista: incubo di Theo Hernandez sulla destra e leader vero nelle scelte.
Premio di peggiore, però simbolico, a Tatarusanu. È il “riconoscimento” al momento di crisi rossonero e dei 15 gol incassati nelle ultime 3 partite, ma qui si cita il portiere non per addossare tutte le colpe su di lui, anzi. È vero che il portiere rumeno non è e non sarà mai Maignan, tra i pali come con i piedi ad inizio azione, però sono esagerate le critiche nei suoi confronti. Anche nella partita di oggi poteva fare meglio, soprattutto sul suo palo rispetto al tiro di Frattesi, ma le disattenzioni di tutta la retroguardia e l’ennesimo gol preso da palla inattiva parlano di problemi generalizzati: di reparto, di tecnica, di mentalità.