Serie A: l’Inter rallenta e il Napoli allunga ancora: +15
Azzurri inarrestabili, al terzo posto Milan, Atalanta e Roma insieme. Grande rincorsa del Verona in zona salvezza
La ventiduesima giornata di Serie A conferma le tendenze dell’ultimo periodo, con l’irrefrenabile Napoli in cima, l’Inter che concede punti ma è stabilmente seconda e la fitta corsa ai piazzamenti Champions con tre squadre a pari punti. Anche la zona salvezza torna a scaldarsi per merito del Verona che mette in pericolo le altre, Spezia in primis.
Napoli col pilota automatico, Inter stop a Genova
Il Napoli rimette le cose a posto con la Cremonese dopo che, meno di un mese fa, i grigiorossi eliminarono gli azzurri dalla Coppa Italia. I mattatori sono i soliti noti. L’azione personale di Kvaratskhelia al 21’, tap in da zero metri di Osimhen, la chiusura finale di un altro solito, l’Elmas spesso decisivo uscendo dalla panchina. Tra i tanti record di quest’anno, 12 gol dei subentrati per Spalletti che continua la sua marcia trionfale: sono 19 vittorie su 22 in questa Serie A e margine ancora più largo sulla seconda.
Questo perché l’Inter non va oltre lo 0-0 a Genova contro una coriacea Sampdoria. I nerazzurri tirano 25 volte ma non riescono a trovare la via del gol. Anche Gabbiadini dall’altra parte si rende pericoloso, ma in fin dei conti i portieri non fanno interventi degni di nota. Brivido finale il tiro da fuori di Acerbi smanacciato da Audero sulla traversa e ulteriori due punti concessi al Napoli, ora lontanissima a +15 con 16 partite rimanenti.
Milan, Atalanta e Roma al terzo posto
La “grande compressione” della concorrenza alle spalle di Napoli e Inter è formata da Milan, Atalanta e Roma, appaiate a quota 41. Il Milan si risolleva dal periodo nero e vince in Serie A dopo 37 giorni: battuto il Torino di misura a fatica, grazie alla girata di testa di Giroud su cross dalla trequarti di Theo Hernandez. Prima della liberazione al minuto 62 un’ora di paure che i granata non sfruttano a dovere. Anche dopo il vantaggio non mancano le possibilità di pareggiare, ma alla fine il Diavolo torna a vincere: in mezzo 7 partite senza vittorie che hanno compromesso 3 dei 4 obiettivi stagionali di Pioli: campionato, Coppa Italia e Supercoppa. Non la Champions, missione a cui è chiamato ora, contro il Tottenham di Conte: con poche certezze da una parte e dall’altra, i quarti sono comunque possibili.
A quota 41 anche la Roma, che non riesce a espugnare Lecce. Lì dove si sono fermate Atalanta, Milan e Lazio, la squadra di Mourinho non va oltre l’1-1, recuperando anche lo svantaggio iniziale firmato paradossalmente da Ibanez, con un autogol provocato da Baschirotto. La Lupa rimette a posto le cose dopo 10 minuti (solito Dybala su rigore), ma nei successivi 80 non riesce a trovare il guizzo per andare avanti nel punteggio. Merito soprattutto del portiere salentino Falcone, che vince la sfida personale con Abraham su tre round, per altrettanti interventi decisivi.
Da dietro arriva l’Atalanta, che sbanca Roma per la seconda volta quest’anno e supera la Lazio in classifica nel match più atteso di giornata. Gasperini batte Sarri con l’arcobaleno di Zappacosta all’angolino di metà primo tempo e la firma combinata della supercoppia Lookman-Hojlund. In casa biancoceleste Immobile spreca, Musso ferma Zaccagni e Provedel evita un passivo più pesante. Bergamaschi sempre più pericolosi per la zona Champions, considerando il fatto che in settimana ripartiranno le coppe europee dove tutte le avversarie della Dea saranno impegnate.
Centrogruppo: il Verona si riavvicina
In una partita mai banale la Juventus batte la Fiorentina di misura. Kostic si divora due gol, ma a decidere è l’uomo in più di Allegri quest’anno, ossia Adrien Rabiot, al sesto gol stagionale. Anche Kean manca due gol che sembravano fatti e la Fiorentina non torva il pareggio per un nonnulla, quello del fuorigioco geografico fischiato a Ranieri sul gol (poi annullato) a Castrovilli. Juve che risale al nono posto: senza i punti di penalizzazione sarebbe al secondo posto con l’Inter.
L’Udinese aggancia il Torino al settimo posto dopo il pareggio 2-2 col Sassuolo, con tutte le reti segnate nel primo tempo. Ancora una vittoria per il Monza di Palladino, imbattuto in questa Serie A da ben 8 giornate: i brianzoli battono di misura il Bologna a domicilio, raggiungendolo in classifica al nono posto in coabitazione con la Juventus. Montagne russe ancora una volta al Castellani: se l’Empoli due settimane fa si era fatto riprendere da un doppio vantaggio, stavolta gli uomini di Zanetti rimontano due gol allo Spezia. Alla doppietta di Verde, i toscani recuperano in 10 con il gol nel recupero con il gol del debuttante Vignato.
Mastica amaro lo Spezia che perde due punti importanti per la salvezza. Soprattutto perché si avvicina ancora di più il Verona, che al Bentegodi batte di misura la Salernitana con un gol, il bis di Ngonge e le parate di Montipo’. Ora i veneti sono a -2 dai liguri.
Ci Piace e Non Ci Piace: Destiny Udogie e le polemiche da quattro soldi del Var
Premio di migliore a Destiny Udogie, a segno dopo 25 secondi nella partita col Sassuolo. Mancava l’appuntamento con il gol dal 4-0 sulla Roma del 4 settembre scorso ma ciò non toglie il gran campionato dell’italiano classe 2002 di proprietà del Tottenham. Di scuro se ne sarà accorto anche Roberto Mancini.
Premio di peggiore alle polemiche da Var (o da Bar). Si tratta di centimetri: quelli del colpo di testa di Rabiot che ha oltrepassato la linea di porta; quelli della testa di Vlahovic oltre l’ultimo difensore che ha invalidato il raddoppio juventino; quelli del fuorigioco geografico fischiato a Ranieri in occasione del pari di Castrovilli. Tutti centimetri “giusti” perché oggettivi. Eppure c’è chi parla di ingiustizia, di squadre favorite/sfavorite dalla tecnologia. Spesso, nel bene o nel male, quando c’è la Juventus in campo. Quando in Italia tutti capiranno che goal-line technology e fuorigioco semiautomatico sono oggettivi, e che non c’è nessuna dietrologia, nessun complottismo dietro, l’Italia sarà un posto dalla cultura sportiva (e non solo quella) migliore.