Sfattoria degli Ultimi, Tar: “maiali e cinghiali verranno abbattuti con l’elettroshock”
Il Tar approva la decisione di abbattere tutti i suini dell’Asl 1 di Roma per riuscire a contrastare la peste suina
Il Tribunale si è espresso negativamente alla richiesta avanzata dalla “Sfattoria degli Ultimi” di Roma. 140 tra maiali e cinghiali saranno abbattuti. Il Tar ha assecondato la decisione presa precedentemente dall’Asl 1 di Roma, che aveva notificato il santuario circa l’ordinanza di abbattimento tramite elettroshock degli animali presenti, quasi tutti salvati da maltrattamenti.
La ragione principale di questa decisione è che i suini si trovano in una zona adibita a combattere la peste suina. Le associazioni si trovano da giorni davanti gli ingressi del rifugio riportando: “Non possono farlo, è malagiustizia. Maiali e cinghiali qui sono sani e iscritti nella banca dati nazionale come Pet”. Hanno affermato che continueranno a manifestare pacificamente, e si appelleranno inoltre al Consiglio di Stato.
Le dichiarazioni della Sfattoria degli Ultimi
La Sfattoria degli Ultimi in una nota ha dichiarato: “I diritti degli animali sono tutelati dalla nostra Costituzione ma non dal giudice. Si tratta di un incredibile episodio di Malagiustizia. Il Tar del Lazio, con decreto numero 5347 del 12 agosto, condanna a morte, senza alcuna motivazione, circa 140 capi di suidi raccolti, accuditi e tenuti in custodia, nonché assolutamente sani e inoffensivi, da un gruppo di 200 volontari presso una struttura regolarmente registrata nella Banca Dati Nazionale del Ministero della Salute”.
Le parole di Paola Samaritani
Paola Samaritani, che rappresenta la Sfattoria, appellandosi alle coscienze civili ha affermato: “Tutti i nostri animali sono controllati, microchippati. Non possono abbatterli perché venga impedito un vero e proprio sterminio”.
La Samaritani conclude svelando la prossima mossa: “Ci rivolgeremo al Consiglio di Stato come estremo tentativo per superare l’incredibile decisione del giudice amministrativo e salvare la vita alle povere bestie. È però necessario che anche la politica ‘sana’ intervenga con immediatezza per scongiurare un irreparabile scempio”.
Le associazioni
A difendere i 140 animali e la Sfattoria sono arrivate numerose associazioni animaliste, tra le quali Enpa, Leidaa, Lndc-Animal protection e Oipa, che li hanno sostenuti sin da lunedì 8 agosto davanti al Tar del Lazio. Il loro non abbattimento derivava principalmente dalla decisione del ricorso d’urgenza del Tar, vicenda risolta in tempi molto brevi.
Tutte le associazioni si erano già attivate con i propri uffici legali e hanno dichiarato: “Si tratta di animali sani e regolarizzati, la cui presenza è da tempo nota all’Asl e per i quali sono state adottate adeguate misure precauzionali contro la diffusione della peste suina africana. Gli ospiti della Sfattoria degli Ultimi, scampati a maltrattamenti e accolti nel santuario, non costituiscono alcun pericolo: il provvedimento di abbattimento emesso dall’Asl è del tutto ingiustificato”.