Sfide e obiettivi primari della Città Metropolitana di Roma
Il Consiglio della Città Metropolitana ha approvato linee programmatiche del sindaco Marino: c’è il sì di 16 consiglieri
CITTA’ METROPOLITANA APPROVA LINEE PROGRAMMATICHE DI MARINO. Dall’adozione del piano strategico metropolitano, agli assi strategici del sistema integrato turismo e cultura, della valorizzazione e integrazione col territorio dei poli universitari e della ricerca, dell’ottimizzazione della mobilità in connessione con le ‘porte di accesso’, passando per azioni di ‘fund raising’ per le amministrazioni del territorio, per la progettazione, gestione e rendicontazione di interventi finanziati con risorse europee, l’ottimizzazione dei procedimenti che riguardano le risorse professionali dell’amministrazione. Sono queste alcune delle sfide che attendono la Città Metropolitana.
Il cantiere “Città Metropolitana è aperto, sta a noi coglierne la sfida. È come una bimba in culla: ha bisogno di cure, di impegno e di passione per muovere i primi passi e camminare. Noi la dobbiamo guidare questa nuova istituzione con l’ambizione di farle spiccare il volo”, dice Ignazio Marino, sindaco della Città Metropolitana di Roma. Per il primo cittadino “la riforma può essere la spinta decisiva per ripensare l’architrave istituzionale della capitale e del territorio metropolitano. Nei decenni si sono succedute diverse riforme che hanno inciso sul rapporto tra la Capitale e i Comuni dell’area. A cominciare da quella di istituzione di nuove province nel Lazio, per proseguire poi con la nascita della Regione Lazio, fino alla riforma di Roma Capitale,portatrice di una visione culturale monocentrica”. Ora, dice, “abbiamo l’opportunità di rendere la nostra Città Metropolitana, la più popolosa ed estesa d’Italia, il punto di eccellenza europeo”.
Le linee programmatiche illustrate dal sindaco Marino in seno al Consiglio della Città Metropolitana sono state approvate a maggioranza – 16 consiglieri su 21. Il primo cittadino ha inoltre formalmente comunicato all’Aula la nomina di Mauro Alessandri, già sindaco di Monterotondo, a vicesindaco della Città Metropolitana.
LE GRANDI SFIDE DELLA CITTA’ METROPOLITANA. Quelle sopra illustrate sono “alcune azioni concrete che possono essere promosse sul territorio, valorizzando le competenze e gli strumenti della Città Metropolitana”, secondo il sindaco Ignazio Marino che ha illustrato le linee programmatiche del suo mandato nella sala del Consiglio Metropolitano. Una sfida che, per essere vinta, ha bisogno di “mettere a fattor comune tutte le energie – pubbliche e private – disponibili sul territorio, secondo un’analisi condivisa dei punti di forza e di debolezza del sistema socio-economico locale, su cui orientare risorse disponibili per le infrastrutture”.
Senza dimenticare la definizione degli “assi strategici del sistema integrato turismo e cultura, del ciclo agricoltura di qualità e produzione agroalimentare, della valorizzazione e integrazione col territorio dei poli universitari e della ricerca, dell’ottimizzazione della mobilità in connessione con le ‘porte di accesso’, della riqualificazione e rilancio dei poli industriali”, continua Marino, e le “azioni di ‘assistenza tecnico-amministrativa’ ai Comuni e alle loro forme associative, a cominciare dai ‘fronti’ già evocati dalla legge, come la centrale unica di committenza, la stazione appaltante, la gestione unitaria dei procedimenti di reclutamento del personale”.
Importante anche “l’ottimizzazione dei procedimenti che riguardano le risorse professionali dell’amministrazione, oltre al reclutamento, i programmi di formazione, la gestione degli adempimenti amministrativi e contabili, i piani di prevenzione della corruzione e i piani per la trasparenza”. In questo ambito, “la Città metropolitana di Roma ha già indicato nel proprio statuto l’ambizione di costituire una ‘cabina di regia’ – continua Marino – per monitorare e favorire i processi di mobilità e di riconversione professionale dei dipendenti di tutte le pubbliche amministrazioni del territorio”.
Infine le “azioni di ‘fund raising’ per le amministrazioni del territorio, per la progettazione, gestione e rendicontazione di interventi finanziati con risorse europee, con l’obiettivo di rendere la Città metropolitana un ‘hub’ efficiente e flessibile per l’accesso alle opportunità che offre l’Europa”.
LE CRITICITA’ A CUI LA CITTA’ METROPOLITANA DEVE RISPONDERE. Sono tante le criticità “che rendono necessario organizzare il territorio della Città Metropolitana di Roma nella dimensione metropolitana”, dice il sindaco Ignazio Marino. Tra queste, lo spostamento di “giovani e migranti in particolare” verso “le periferie metropolitane” al quale non corrisponde l’offerta dei servizi, soprattutto “alle famiglie”, tanto che le “infrastrutture materiali e immateriali sono rimaste concentrate entro i confini di Roma”; la qualità della mobilità, con “migliaia di persone raggiungono quotidianamente Roma, utilizzando largamente il mezzo di trasporto privato e con un tempo di percorrenza che incide negativamente sulla qualità della vita dei pendolari e sull’efficienza del sistema metropolitano e dell’economia nel suo insieme”; la pressione insediativa che “a causa della scelta di cambio della residenza di migliaia di cittadini romani alla ricerca di un costo della vita e dell’abitazione sostenibili, ha prodotto rapidi e preoccupanti fenomeni di consumo del suolo che, oltre Roma, hanno investito i territori dei Comuni della prima e seconda cintura”. La conseguenza è quella “di incrementare i rischi di dissesto idrogeologico del territorio e di progressivo depauperamento delle risorse naturali”.
E ancora “il forte squilibrio di gestione della pressione ambientale generata (in termini di produzione di rifiuti, consumi energetici e idrici), tra i diversi territori, e gli effetti sulla vitalità dei sistemi naturali (in particolare per quel che riguarda il patrimonio idrico, la biodiversità e la capacità di assorbimento del carbonio) – prosegue Ignazio Marino – Il forte squilibrio, nella produzione agricola ed alimentare, tra aree consumatrici ed aree produttrici di alimenti, affrontabile con un aumento dei consumi di prodotti agricoli e zootecnici di origine locale (a chilometri zero e filiera corta)”: anche questi, sono aspetti che “incidono negativamente sulla qualità della vita dei residenti nella Capitale e nei Comuni metropolitani, vittime del traffico, dell’inquinamento ambientale e acustico, della ridotta efficienza dei servizi pubblici locali, della rigidità dei valori del mercato immobiliare”.
IL DIALOGO CON LA REGIONE LAZIO. Nell’illustrare le linee programmatiche del suo mandato da sindaco della Città Metropolitana di Roma, Ignazio Marino ha anche sottolineato l’importanza di un “confronto, positivo ed efficace, con la Regione Lazio, affinché la legge di riordino delle funzioni ex provinciali valorizzi davvero la specificità e le funzioni della Città Metropolitana e la costruzione partecipata, delle zone omogenee, come articolazione della comunità metropolitana in sotto-insiemi razionali, che aggreghino i Comuni secondo ampi bacini di condivisa vocazione territoriale è la via maestra di questa sfida istituzionale”.
LE ZONE OMOGENEE. Le zone omogenee “in questo disegno, sono lo strumento per consentire relazioni proficue ed efficaci tra tutti i territori e il Comune di Roma, per assicurare uno sviluppo equilibrato e reciprocamente vantaggioso dell’intera area metropolitana – spiega Marino – La valorizzazione della Conferenza metropolitana, con tutti i sindaci che svolgono l’insostituibile ruolo di rappresentanza delle comunità, e ‘fanno squadra insieme’, al di là delle appartenenze politiche; la valorizzazione, nella costruzione della Città Metropolitana, delle unioni di comuni, e più in generale dell’associazionismo intercomunale; la realizzazione di forme e strumenti di corresponsabilità per le funzioni di Capitale della Repubblica”.
Su quest’ultimo punto Marino ha sottolineato che “sta alla Città Metropolitana, e a tutte le sue componenti, contribuire, con le proprie scelte amministrative e politiche, al più efficace svolgimento delle funzioni proprie della Capitale: degli organi costituzionali della Repubblica, dell’azione universale della Santa Sede, delle Rappresentanze Diplomatiche e delle Agenzie delle Nazioni Unite”.
GLI OBIETTIVI PRIMARI DELLA CITTA’ METROPOLITANA. Ignazio Marino ha anche parlato di ‘obiettivi primari’, per superare le criticità che il nuovo ente si troverà ad affrontare. “Conservare le biodiversità e l’efficienza dei servizi ecosistemici e ridurre le emissioni di gas, contenere la produzione di rifiuti, sviluppare sistemi di trasporto collettivo più efficiente e meno inquinanti, superare gli squilibri demografici, sociali ed economico-funzionali, avviare investimenti sulla creatività, con una grande attenzione alle diversità culturali e al bisogno dei cittadini di riappropriarsi e abitare gli spazi pubblici”.
E ancora “programmare interventi di sviluppo, concentrando la produzione in aree ecologicamente attrezzate e a rifiuti zero, diffondendo i sistemi di gestione ambientale ed energetica, estendendo la connettività all’intera provincia per favorire la comunicazione e il telelavoro – conclude Marino – Privilegiare gli investimenti nelle capacità delle persone, ponendo i cittadini in uguale condizione per fruire dei diritti sostanziali e delle opportunità di vita e di lavoro”.