Shoah. Roma, tra negazionismo e celebrazioni della Memoria
Questa mattina una scritta negazionista ai Parioli. Il sindaco invece ha inaugurato una targa per i fratelli Pergola
Una scritta negazionista nel giorno della Memoria, che quest'anno celebra anche i 70 anni dalla liberazione dai campi di sterminio nazisti. 'Olocausto menzogna storica, Hitler per 1000 anni' recitava la scritta apparsa su una ringhiera del parco Yitzhak Rabin in via Panama e rimosso dai Carabinieri della compagnia Parioli.
E mentre le indagini dei militari proseguono per identificare gli autori del gesto, anche con l'ausilio delle immagini registrate dalle telecamere di zona, il sindaco di Roma Ignazio Marino esprime la sua "più ferma condanna contro lo striscione negazionista apparso nel parco Rabin oggi, in concomitanza con le celebrazioni del Giorno della Memoria. Nel ’70esimo anniversario dalla liberazione dei campi di sterminio, il sedicente gruppo a firma Militia ha tentato di sfregiare il ricordo dell’Olocausto e della deportazione degli ebrei, ancora vivi nel cuore della nostra città. Questa amministrazione, ed io con lei, siamo in questo momento accanto alla Comunità Ebraica alla quale porgiamo la nostra solidarietà e quella di tutti i romani. Nella nostra città non c’è posto per provocazioni ignominiose, antistoriche e di bassa ignoranza".
E l'apposizione della targa che ricorda i fratelli Pergola, dipendenti del Comune di Roma uccisi ad Auschwitz, risulta come, seppure involontaria, la risposta migliore alla scritta negazionista. "Nel Giorno della Memoria ricordiamo con una targa i fratelli Pergola" – scrive sul suo profilo Facebook il sindaco Marino, al fine di – "mantenere, oggi come ogni giorno, viva la memoria perché quegli orrori non si ripetano mai più".
Sempre il sindaco, ieri, alla vigilia della Giornata della Memoria, ha consegnato le chiavi della sede del Museo della Shoa. "È la Casina dei Vallati di largo 16 ottobre 1943, al Portico d'Ottavia. Una casa provvisoria del Museo in attesa della sede definitiva a Villa Torlonia" – ha spiegato il sindaco.
Di memoria ha parlato anche Papa Francesco. "Auschwitz grida il dolore di una sofferenza immane e invoca un futuro di rispetto, pace ed incontro tra popoli" – così un tweet di Bergoglio, dall'account Pontifex.