Shoah. Si litiga per il minuto di silenzio in Municipio II
Scontro tra opposizione e maggioranza: le due versioni contrastanti
Giorni duri per il Municipio II di Roma Capitale. Alle prese con un bilancio la cui approvazione è arrivata ieri sera, un obiettivo che sembrava lontanto – "Dopo le prime tre ore di discussione tra continue verifiche delle presenze in aula richieste dall'opposizione, il Consiglio è stato sospeso, è mancato il numero legale e l'assenza del capogruppo del Pd e di altri esponenti di spicco della maggioranza non fa ben sperare", denunciava lo scorso 26 gennaio la consigliera della Lista Marchini, Elena Improta – il Consiglio ha dovuto anche far fronte alle discussioni tra opposizione e maggioranza.
E' RomaPost a riferire di una 'divergenza' nata in seno allo stesso Consiglio municipale, in occasione della giornata della Memoria. Romait, allora, ha deciso di contattare alcuni dei 'diretti interessati' per chiedere spiegazioni. Secondo la ricostruzione di RomaPost, ad alzarsi durante il minuto di silenzio, i consiglieri di Forza Italia Andrea Liburdi e Francesco De Salazar e il consigliere di NCD Andrea Signorini. Versione confermata da Mattia Ciampicacigli, consigliere di SEL, che, al rientro dei tre, a bassa voce, ha commentato, ironicamente: "Complimenti!".
Da lì, ci spiega Ciampicacigli, "il putiferio". Ovvero: "Urla e insulti", continua Ciampicacigli. Offese prettamente verbali, da quanto apprendiamo dal suo racconto. "Per me la memoria del genocidio nazifascista di ebrei, rom, sinti, camminanti, comunisti, omosessuali, disabili, oppositori politici rivive nel coraggio quotidiano di affermare le mie idee e di contrapporre alla violenza e agli insulti la forza dell'intelletto" – commenta infine il consigliere di SEL.
Al contrario, Andrea Signorini di NCD, spiega: "Io sono rientrato in Aula e ho visto Ciampicacigli discutere con Liburdi, e ho capito che la discussione riguardava la nostra assenza. Ma io ero impiegato in altre cose, non sapevo che la consigliera Improta avrebbe chiesto un minuto di raccoglimento, altrimenti sare i stato presente. Perché va detto che il minuto di silenzio è stato chiesto da una consigliera d'opposizione, Improta della Lista Marchini".
"Ero sceso al primo piano – continua Signorini – visto che la maggioranza non era in Aula e si aspettavano altri consiglieri. E a Ciampicacigli ho detto che non era il caso che proprio lui facesse la morale, perché all'inno di Italia era stato con le mani in tasca. E' sempre così: chi con le mani in tasca, chi legge il giornale, chi gioca con l'Ipad. E allora, se vogliamo fare una scala dei valori, dobbiamo dire che l'inno di Italia viene prima di tutto. E comunque, ripeto, non sapevo che la consigliera avrebbe chiesto un minuto di silenzio, non lo sapevano nemmeno gli altri".
Anche Signorini conferma la discussione. "Ma è rimasto tutto nell'ambito di uno scontro verbale" – conclude.