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Si è guadagnato il titolo di BORGO DELLA GUERRIERA ed è un tesoro alle porte di Roma | Posto ideale per Pasquetta

Borgo delle guerriere - Romait.it

Borgo delle guerriere - Fonte Instagram @silvia.mattoni - Romait.it

In questo borgo potresti trovare delle donne munite di archi e frecce. Tuttavia non dei aver paura, non c’è nulla di cui preoccuparsi.

Spesso si associa la figura della donna guerriera a un amazzone nella mitologia greca. Il nome probabilmente deriva da una pratica svolta che consisteva nel mutilare la mammella destra allo scopo di gestire meglio l’arco.

Secondo fonti classiche vivono in un’area delle montagne del Caucaso, anche se Erodoto le ha collocate in Scizia nei pressi del fiume Tanai. Essendo forti e autonome, non erano ben viste dalla società patriarcale greca.

In epoca medievale erano raffigurate nelle vesti di cavalieri veri e propri. A Roma nel Palazzo di Domiziano sul Palatino è stata ritrovata una fontana che probabilmente era ornata da statue di amazzoni agli angoli.

Non ci crederai, ma non molto distante dalla capitale italiana è possibile recarsi in un luogo in cui in passato i combattimenti tra guerriere erano all’ordine del giorno. Andiamo a scoprire di quale si tratta.

Un borgo spettacolare poco distante dalla capitale

Si tratta di un comune italiano di 4.350 abitanti della provincia di Frosinone. È collocato su un bassopiano ed è nel cuore della Valle del Sacco. Il territorio è percorso dal fiume Sacco il suo centro storico si eleva sulla propaggine dei Monti Ausoni. Nel 1165 fu conquistato dalle truppe di Federico Barbarossa mentre in epoca napoleonica accolse coloro che mettevano in atto azioni di brigantaggio.

Tra i luoghi da visitare ci sono sicuramente le chiese di Sant’Oliva (costruita in onore della santa protettrice che si celebra al giorno d’oggi il 3 giugno) e di San Nicola (il principale monumento storico del comune, famosa per i suoi affreschi). Eppure il posto è noto perché ci sono delle leggende che lo rendono unico nel suo genere.

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Un luogo ricco di leggende: dai giganti alle amazzoni

Stiamo parlando di Castro dei Volsci. “Castrum” significa “luogo fortificato” mentre “Volsci” fa riferimento alla popolazione che si stanziò lì prima dell’avvento dei romani. Per questo motivo un’altra leggenda narra che il re di questo popolo, Metabo, fu cacciato da Priverno e, in seguito a una lunga marcia, si rifugiò qui, con la figlia Camilla.

La fanciulla fu allevata dal padre nei boschi e addestrata all’arte della guerra e ciò la rese una guerriera al punto tale da essere osannata nell’Eneide di Virgilio. Si schierò con Turno contro Enea e la sua figura è spesso associata alle amazzoni non solo per l’abilità con la spada, ma anche per il coraggio.