Sicilia, corruzione nella sanità. In manette il commissario regionale Covid
Scoperto in Sicilia un giro di tangenti e appalti truccati per un valore di 600 milioni di euro. Ennesimo caso di corruzione nella sanità
Ennesimo scandalo di corruzione nella sanità italiana: una maxi-operazione della Guardia di Finanza ha scoperto un giro di appalti milionari pilotati in ambito sanitario in Sicilia.
Corruzione e sanità: appalti truccati e mazzette
La Guardia di Finanza ha scoperto un giro di mazzette intorno alle gare indette dalla Centrale Unica di Committenza della Regione Siciliana e dall’Asp 6 di Palermo (Azienda Sanitaria Provinciale). Il valore degli appalti truccati sfiora quasi 600 milioni di euro.
L’operazione è stata denominata Sorella Sanità. Tutti gli arrestati sono accusati di corruzione , induzione indebita a dare o promettere utilità, istigazione alla corruzione, rivelazione di segreto di ufficio.
Oltre alle misure cautelari, il Gip ha disposto anche il sequestro preventivo di 7 società con sede in Sicilia e Lombardia.
Le indagini delle Fiamme Gialle
A condurre le indagini è stato il Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria delle fiamme gialle di Palermo.
Le forze dell’ordine hanno utilizzato intercettazioni telefoniche e ambientali, appostamenti, pedinamenti, videoriprese, esami documentali e dei flussi finanziari.
Gli investigatori hanno analizzato 4 gare di appalto aggiudicate a partire dal 2016, il cui valore complessivo sfiora i 600 milioni di euro.
Tutte le gare d’appalto riguardano l’ambito sanitario, ad esempio la manutenzione degli apparecchi, la fornitura di impianti tecnologici e i servizi di pulizia.
Gli arresti
Il Gip ha emesso 12 istanze di misura cautelare e le Fiamme Gialle hanno arrestato 10 persone fra cui anche imprenditori e funzionari pubblici.
Fra i nomi degli arrestati spicca quello di Antonio Candela, attuale coordinatore per l’emergenza Covid-19 in Sicilia.
Candela era stato anche direttore generale dell’Asp di Palermo e aveva promosso molte iniziative per la trasparenza e la legalità, arrivando a revocare diverse gare d’appalto risparmiando oltre 54 milioni di euro.
Per il suo impegno, Candela aveva quindi ricevuto i complimenti dell’allora presidente della Regione Rosario Crocetta e dell’assessore alla Sanità Lucia Borsellino.
A seguito dell’inchiesta condotta adesso dalla Guardia di Finanza, Candela viene invece descritto dal Gip come una “pessima personalità”.
Non sapendo di essere intercettato, il commissario regionale per l’emergenza Covid avrebbe infatti dichiarato: “Ricordati che la sanità è un condominio, io sempre capo condominio rimango”.
Ai domiciliari sono finiti anche imprenditori che, in cambio del rinnovo dei contratti, pagavano le tangenti ai dirigenti delle aziende ospedaliere.