Sicurezza stradale, Romanuova: Alle parole non seguono i fatti
“Abbiamo notati due chiusini ‘liberi’, quindi rischiosissimi per i pedoni, le auto, ma soprattutto per i motorini”
"“Fervono i lavori di messa in sicurezza delle strade nel VII Municipio”, diceva la sindaca Virginia Raggi il 28 aprile scorso. Proseguendo: “I lavori rendono più sicuro e confortevole il viaggio in auto”. Bene, fin qui l’annuncio. Poi viene la realtà. Per esempio in via Foligno, strada parallela a via Monza (dove ci sono accesso e uscita alla Tangenziale est), fondamentale per alleggerire il traffico nel quadrante San Giovanni-Appio. I lavori (come testimoniano le foto in allegato) sono iniziati il 18 aprile, ma dopo 40 giorni a via Foligno ci sono ancora elementi del cantiere, come le reti arancioni e il wc.
Manca la segnaletica orizzontale e quasi tutti i chiusini sono ingabbiati in “pollai”, perché troppo sporgenti e quindi pericolosi. Ne abbiamo notati due “liberi”, quindi rischiosissimi per i pedoni, le auto, ma soprattutto per i motorini. Il nuovo asfalto, inoltre, a tratti mostra i segni del cingolato del cantiere".
Lo ha dichiarato in una nota, Antonello Palmieri, presidente di Romanuova, l'associazione che riunisce diversi professionisti che non vogliono arrendersi alla spirale di degrado in cui la Capitale sta sprofondando.
"Com’è possibile che in 40 giorni via Foligno sia ancora in questo stato? A Doha, capitale del Qatar, solo per fare l’esempio ultimo, è stata appena realizzata un’autostrada di 6 corsie per ogni senso di marcia, lunga 53 km, a collegare il centro città con l’area dei campi da calcio. E a Roma, Capitale d’Italia, non riusciamo ad asfaltare 300 metri di una strada già esistente", ha aggiunto Palmieri.
"Ci chiediamo, visto che via Foligno, nonostante queste criticità, è stata comunque e da tempo aperta al traffico, chi abbia collaudato i lavori e quanto abbiano pagato i cittadini per questa “bella” realizzazione che non mette in sicurezza la strada", ha concluso il presidente di Romanuova.