Single a 50 anni, si sta meglio! La libertà personale prima di tutto
Che si sia single da sempre o di ritorno, stare da soli non è più sinonimo di insoddisfazione e la solitudine non è più vista negativamente
I single over 50 sono sempre di più. Separati, divorziati, single di ritorno o persone che non hanno mai vissuto in coppia: un numero crescente di uomini e donne sceglie di vivere da solo anche dopo aver intrapreso relazioni affettive stabili. Un fenomeno che sta diventando un tema centrale per sociologi e psicologi, tanto che recenti studi europei hanno iniziato a monitorare questa tendenza, evidenziando come la “nuova solitudine consapevole” non sia più associata a disagio o isolamento, ma spesso a una scelta ponderata.
A 50 anni non sempre è meglio la vita di coppia
Gli over 50 single, infatti, stanno riscrivendo le regole della vita sentimentale e sociale. Se da un lato chi convive o è sposato mostra livelli leggermente più alti di soddisfazione e serenità, i single impenitenti dimostrano una resilienza sorprendente e una capacità di adattamento che sfida i modelli tradizionali di vita di coppia.
Ma cosa spinge queste persone a scegliere la solitudine? È un fenomeno che riguarda tutti o solo una fascia privilegiata della popolazione? E quali sono le conseguenze a lungo termine?
Uno studio recente condotto dall’Università di Brema, in Germania, e pubblicato su Psychological Science, ha analizzato un campione di oltre 77.000 europei di età superiore ai 50 anni per indagare le differenze tra chi vive in coppia e chi ha scelto la singletudine.
Vita di coppia o singletudine? Le differenze
I risultati hanno rivelato che il 5% degli abitanti europei non ha mai avuto un partner stabile entro i 40 anni. Questa popolazione tende a essere meno estroversa e meno incline a cercare nuove esperienze, ma – contrariamente a quanto si possa pensare – chi diventa single dopo una relazione e gode di una buona salute fisica ed economica si adatta rapidamente a uno stile di vita indipendente e ne apprezza i vantaggi.
Secondo il report, anche i single di ritorno – coloro che escono da matrimoni o convivenze – mantengono spesso livelli di soddisfazione simili a quelli delle persone in coppia. In particolare, chi ha una relazione ma sceglie di non convivere mostra punteggi di felicità paragonabili a quelli dei conviventi o degli sposati.
Le ragioni dietro questa tendenza sono molteplici. La libertà personale, il desiderio di conservare spazi privati e la riluttanza a scendere a compromessi dopo i 50 anni sono tra i motivi principali che spingono uomini e donne a vivere da soli, anche quando hanno una relazione.
Le esperienze passate – separazioni, divorzi, convivenze fallite – sembrano aver portato molti over 50 a rivalutare i benefici della solitudine rispetto ai sacrifici richiesti dalla vita di coppia. In molti casi, questa scelta si rivela più semplice e gratificante, soprattutto per chi gode di un’indipendenza economica e di una buona rete sociale.
Il fenomeno della SheEconomy femminile
Inoltre, vivere da soli è diventato più facile e accettato socialmente rispetto al passato. Il mercato immobiliare offre soluzioni adatte a single, mentre le attività sociali e culturali sono sempre più accessibili anche per chi non ha un partner fisso.
Una delle tendenze più interessanti riguarda le donne single, che stanno diventando le vere protagoniste di questo cambio di passo. Secondo un report di Morgan Stanley, denominato “SheEconomy”, entro il 2030 il 45% delle donne nel mondo sarà felicemente single, con un incremento del 41% rispetto al 2018.
Questo cambiamento è guidato principalmente da donne che hanno raggiunto una stabilità economica e professionale, e che vedono la singletudine come una scelta di libertà, piuttosto che un ripiego. Sempre meno donne, soprattutto nelle grandi città, sentono la pressione sociale di sposarsi o avere figli, e molte preferiscono investire in se stesse e nella propria realizzazione personale.
Single a 50 anni, amicizia e reti sociali solide più di amore
I ricercatori tedeschi hanno analizzato anche la personalità dei single di lungo corso, evidenziando alcune differenze significative rispetto a chi vive in coppia. In media, i single tendono a essere meno estroversi e meno aperti a nuove esperienze. Tuttavia, queste differenze si riducono sensibilmente tra i single di ritorno e coloro che hanno una relazione ma scelgono di non convivere.
Nonostante alcuni punteggi di soddisfazione della vita leggermente inferiori, i single che riescono a costruire una rete sociale solida e a mantenere relazioni di amicizia durature mostrano livelli di benessere molto simili a quelli delle persone sposate.
Un altro elemento emerso dallo studio è che, con l’avanzare dell’età, il desiderio di “mettere su casa insieme” tende a diminuire. Sempre più persone over 50 scelgono di vivere separatamente anche quando sono innamorate, preferendo convivere per brevi periodi o trascorrere insieme solo alcuni momenti della giornata o della settimana.
Single felici a 50 anni, è sempre così?
Secondo una ricerca pubblicata su Plos One, uno degli ingredienti fondamentali per una vita serena da single è la presenza di legami di amicizia forti e duraturi. Avere una rete sociale di supporto sembra essere il vero segreto per affrontare la singletudine senza disagi psicologici o isolamento. Lo studio evidenzia anche altri fattori determinanti per la felicità dei single, tra cui buona autostima, indipendenza economica, soddisfazione lavorativa e relazioni familiari positive.
Se da un lato molti over 50 single scelgono consapevolmente la solitudine, dall’altro c’è una fetta di popolazione anziana più vulnerabile, che vive l’isolamento come un disagio. Per queste persone, la mancanza di una rete sociale e di supporto familiare può rappresentare un serio problema, con conseguenze negative sulla salute mentale e fisica.
I ricercatori sottolineano l’importanza di interventi assistenziali mirati per garantire il benessere degli anziani soli e prevenire situazioni di isolamento. Le istituzioni e la società civile devono farsi carico di questa sfida, favorendo iniziative volte a rafforzare le reti sociali e a promuovere la partecipazione attiva degli over 50.