Smart working e uffici deserti, che fare con queste mega strutture?
Il passaggio allo smart working ha reso superati molti uffici, mega strutture in disuso costose e potenziali prede del degrado
Uffici deserti e grandi palazzi in disuso. La pandemia e le restrizioni hanno accelerato processi sociali ed economici già in atto come il passaggio dal lavoro in ufficio a quello in Smart working, rendendo così obsolete quelle mega strutture che servivano a ospitare migliaia di lavoratori.
Uffici deserti, potenziali ecomostri spettrali
Questi palazzi enormi e costosi da mantenere rischiano di diventare ecomostri spettrali e di essere anche preda di degrado. Come riqualificare questi giganti ormai (probabilmente) definitivamente in disuso? Un’inchiesta de la Repubblica sul tema ci parla di tre città: Milano, Roma e Napoli.
La situazione più lampante è quella Milanese, dove edifici colossali sono superati dalla nuova modalità di lavoro da remoto, mentre nella capitale è più disomogenea: gli uffici Rai infatti c’è stato ritorno la situazione pre covid, in altre zone si presenta invece la stessa situazione di Milano. Nel quartiere di Porta Nuova a Milano, come spiega l’inchiesta, sono concentrate le grandi banche come UniCredit che sta per subaffittare una delle due torri dove lavoravano ben 1500 dipendenti. Tuttavia se nel centro della città il problema è meno impattante dal punto di vista architettonico e del decoro, la questione preme nelle periferie dove si creano delle vere e proprie città abbandonate, anche pericolose.
Uffici deserti oggi, opportunità di domani?
Di opportunità ce ne sarebbero: questi stabili potrebbero rispondere in parte alla cosiddetta emergenza abitativa, ossia quelle situazioni di disagio sociale o sanitario con ordinanze di sgombero per tutela della salute pubblica o grave pericolo di incolumità personale e quelle riguardanti procedimenti di sfratto esecutivo di nuclei familiari socialmente ed economicamente deboli. Come potrebbero essere preziosi per diventare case-famiglia e comunità di tipo famigliare e di accoglienza a coloro che si trovano in difficoltà.
Tra le diverse questioni legate allo smart working troviamo l’alienazione del dipendente, la mancata possibilità di aggregarsi con i colleghi, lo sfruttamento delle risorse energetiche ed economiche del lavoratore, nonché la grave perdita in termini economici per ristoranti e bar che vivono di pausa pranzo e di caffè tra colleghi.