Sottosegretario alla Salute Sileri: “Sì alla terza dose per il personale scolastico”
Arriva la corsia preferenziale per la terza dose vaccinale per i docenti e il personale scolastico. Aumentano i casi, ma la situazione sembra essere sotto controllo
Dopo la decisione per la seconda dose per i vaccinati con J&J, il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri dice “sì” alla corsia preferenziale per la terza dose anche a docenti e personale scolastico.
Anche l’ambiente scolastico è considerato rischio per la salute. Proprio per questo motivo, a sei mesi dall seconda dose si ritiene necessario che il personale si mobiliti per fare anche la terza.
La prevenzione non è mai troppa. Tuttavia, c’è da dire che “i numeri crescono e il Green pass serve ancora” afferma il ministro della Salute Roberto Speranza, che non perde occasione per comunicare che il governo italiano “è pronto a un nuovo stato di emergenza se ce ne sarà la necessità”.
Nelle ultime settimane, infatti, la curva dei contagi non è per nulla confortante. Si è passati dall’incidenza di 30 casi su 100 mila persone a oltre 50 con un indice di Rt da 0,8 a 1.
Lo stesso ministro però ha voluto ricordare che il Green pass “ci consente di tenere aperti tutti i luoghi della socializzazione, della cultura, i ristoranti, le scuole e le università: in un quadro epidemiologico diverso, faremo naturalmente tutte le valutazioni necessarie“.
Perché è importante la Terza dose
Secondo alcuni studi israeliani riportati dal New England Journal of Medicine, la terza dose Pfizer sembrerebbe essere la più efficace al 95% per la protezione della variante Delta.
La terza dose sarà indispensabile per alcuni soggetti. La priorità al momento è, per il Comitato tecnico scientifico (Cts), un pieno completamento della risposta immunitaria di persone fragili come malati oncologici, immunodepressi, soggetti che soffrono di immunodeficienza primitive o acquisite e individui con trapianti e in attesa di trapianto.
Per tutti gli altri soggetti invece, che sono sempre soggetti fragili o esposti maggiormente al rischio di Covid-19, sono previste le dosi “booster” – ossia per coloro che hanno avuto una risposta immunitaria adeguata ma che forse per via delle varianti hanno avuto un calo di copertura – da somministrare a una distanza di tempo efficace e adeguata, minimo 28 giorni per un massimo di 6 mesi dalla seconda, per ripristinare e garantire un adeguato livello di risposta immunitaria.
La campagna vaccinale in Italia
In Italia ad oggi le dosi somministrate sono 89.851.271, ossia circa il 90% del totale di quelle consegnate di cui sono circa 72milioni di Pfizer/BioTech, circa 16milioni di Moderna, circa 12milioni di AstraZeneca e 1 milione di Johnson & Johnson.
Da quanto riportato dal Commissario straordinario per l’emergenza sanitaria, le persone che già hanno ricevuto la terza dose sono 263.358. Secondo il dati il 30% della popolazione sarà oggetto di dose addizionale mentre il 40% sarà potenzialmente oggetto di dose booster.