Souvenir e gadget delle città italiane: non solo i classici monumenti
La tradizione vuole che, prima di rientrare da una vacanza, si porti a casa qualcosa che la ricordi per sempre: souvenir e gadget
La tradizione vuole che, prima di rientrare da una vacanza, si porti a casa qualcosa che la ricordi per sempre. A racchiudere alla perfezione le esperienze vissute ci pensano i souvenir, oggetti in grado di evocare alla mente i più bei momenti trascorsi nella località in cui si è scelto di soggiornare per sfuggire dalla monotonia quotidiana. In un certo senso, osservandoli una volta tornati a casa, si ha quasi l’impressione di poter evadere nuovamente dalla vita di tutti i giorni lanciandogli un semplice sguardo.
La ragione principale per cui si sceglie di acquistare un souvenir è la paura che il tempo possa cancellare o sbiadire il ricordo del viaggio, mentre un oggetto è riconducibile in maniera diretta a esso.
Una sorta di rito tranquillizzante dunque, quello che si nasconde dietro a un gesto apparentemente banale e insignificante. La ricerca di un ricordo autentico che rifletta la cultura e il luogo in cui ci si è recati non avviene più solo nei negozietti per strada, ma anche negli store dei musei: ormai qualunque luogo d’interesse ne possiede uno, cosicché i visitatori possano riuscire a trovare un souvenir connesso in maniera inequivocabile a un preciso avvenimento della vacanza, come un tour in una galleria d’arte.
Merchandising nei musei: una nuova forma d’arte
Ormai la maggior parte dei musei dispone di quelli che vengono chiamati gift-shop, in cui chi entra nella struttura, al termine della visita, può acquistare gadget museali dedicati al luogo, all’artista o alla mostra in corso. A differenza degli altri souvenir canonici che si possono trovare per le strade, dove in alcuni posti la qualità degli oggetti proposti può lasciare a desiderare, il merchandising da museo punta su souvenir curati e di qualità, capaci di portare una nota di bellezza e di arte anche al di fuori dello spazio museale.
Ricollegandosi a quanto detto in precedenza, comprare anche solo un piccolo gadget all’interno dello store consente di prolungare idealmente il viaggio compiuto, rendendolo concreto grazie a un oggetto capace di evocarne l’esperienza, in particolare quella vissuta in museo.
Fortemente correlati al tema della struttura e alle opere principali presenti nelle sale, i souvenir dovranno, oltre che essere di ottima fattura visto il contesto in cui vengono venduti e che intendono rappresentare, riportare fedelmente i colori reali dei manufatti presenti. In questo modo si potranno rendere ancora più vividi e memorabili i trascorsi in museo.
Soprattutto in località turistiche o grandi metropoli come Roma, dotate di un quantitativo spropositato di monumenti e arte, l’offerta presente nei musei e nei negozi è talmente vasta che riesce ad accontentare qualunque tipologia di visitatore. Ai Musei Vaticani per esempio, esiste un’area dedicata alla vendita di souvenir e ricordi vari raffiguranti le opere presenti in struttura, sotto forma di quadri e poster di varie dimensioni, riproduzioni marmoree di figure mitologiche e imperatori, oltre che diverse pubblicazioni e libri.
Non un semplice canale di vendita
L’azione di prendere un articolo dedicato al luogo che si sta visitando non è una semplice compravendita, è un gesto che nasconde molto di più, ed è quest’altro elemento a differenziare i gadget personalizzati per musei da tutti gli altri: contengono e manifestano infatti un alto valore culturale, contribuendo a diffondere l’immagine del patrimonio artistico esposto in museo. I souvenir museali si pongono dunque come una sorta di ambasciatori dell’istituzione, arrivando a raggiungere una porzione di popolazione che non ha consapevolezza magari di cosa contiene la struttura o dell’esistenza della stessa.
I siti museali prestano molta attenzione alle tipologie di visitatori che entreranno per vedere l’esposizione: non tutti infatti sono appassionati o esperti d’arte, soprattutto nelle località turistiche dove si incontrano soggetti aventi gusti e passioni differenti. Pertanto, nei bookshop dei musei si cerca magari di rendere disponibili oggetti di design unici e particolari, accompagnati da altri souvenir più semplici ma sfruttabili nei più disparati contesti.
Il souvenir nella vita quotidiana
Oltre alle miniature dei monumenti o delle opere, calamite, palle di vetro con la neve, tutti puramente ornamentali, esistono souvenir che possono rivelarsi utili nella vita quotidiana, buoni non solo a ricordarci i posti in cui si è stati ogni volta che si apre il frigorifero. In particolare nei musei, in linea con quanto detto in precedenza, si cerca di offrire standard più elevati di gadget per cercare di invogliare i visitatori a portare a casa con sé un ricordo esperienziale.
Con il logo del museo o la riproduzione delle opere d’arte, le agende e i taccuini sono gadget immancabili all’interno del bookshop perché riescono a ricalcare alla perfezione l’essenza culturale del museo, sia per l’immagine che veicolano che per la funzione del souvenir in sé. Oggetto sfruttabile tutti i giorni la tazza da colazione, perfetta per iniziare le giornate con la carica giusta, evocando un bel ricordo del passato in attesa che si manifestino quelli futuri.
Capaci di rendere poetico anche il momento della spesa invece le shopper in cotone, impiegabili già durante la vacanza per contenere altri souvenir o acquisti effettuati. Grazie al materiale con cui vengono realizzate potranno durare a lungo senza bisogno di essere cambiate con frequenza, rendendo gli eventi vissuti, nonostante l’utilizzo, indelebili nel tempo, proprio come le opere d’arte rappresentate su di esse.