Sparatoria Olimpico, i dettagli della vicenda
Sparatoria nei pressi dello Stadio Olimpico sarebbe avvenuta per motivi occasionali
Ancora tutte da chiarire le circostanze che hanno portato al ferimento con colpi di arma da fuoco di tre persone, in relazione ai fatti avvenuti in viale di Tor Di Quinto, poco prima della finalissima di Coppa Italia tra il Napoli e la Fiorentina.
Uno dei feriti, un 30enne napoletano, è stato colpito al lato destro del torace ed è al momento in sala operatoria per un intervento all'ospedale Villa San Pietro di Roma. Le sue condizioni sono gravi. La sparatoria, che sembra non avere alcuna relazione con gli scontri tra tifoserie – sarebbe avvenuta per “motivi occasionali”, come riferisce in una nota la Questura di Roma – si è consumata nei pressi di viale di Tor di Quinto, in una zona poco distante dal luogo di ritrovo dei tifosi partenopei, arrivati nella Capitale per seguire la finale di Coppa Italia.
Altri tifosi sarebbero invece rimasti feriti in scontri con le Forze dell'Ordine, quando alcuni ultras hanno dato il via a lancio di bottiglie e altri oggetti, nei pressi di Ponte Milvio. Altri momenti di tensioni si sono verificati lungo la pista ciclabile che costeggia il Tevere sotto ponte Duca d'Aosta: due gruppi di tifosi di Napoli e Fiorentina si sono fronteggiati, con brevi tafferugli, poi però fatti cessare dalle Forze dell'Ordine. Sono complessivamente dieci le persone rimaste ferite.
Le notizie, comunque, sono ancora frammentarie e in fase di accertamento.
Mentre la tensione saliva, si è tentato il tutto per tutto pur di sedare gli animi. Anche per questo, verso le 21.30, i capi delle tifoserie di Napoli e Fiorentina si sono incontrati all’esterno dell’area ospitalità dello stadio Olimpico di Roma alla presenza di agenti della Digos. “La partita si gioca ma i tifosi delle rispettive squadre rimarranno in silenzio” – questo l’accordo raggiunto dalle due tifoserie, poi riferito alla stampa da un capo-tifoso partenopeo, Gennaro, con indosso una maglietta nera con la scritta 'Speziale libero', riferita al tifoso del Catania condannato per la morte del poliziotto Filippo Raciti, avvenuta il 2 febbraio 2007 in occasione degli incidenti che hanno visto protagonisti alcuni ultras catanesi contro la Polizia al termine del derby siciliano Catania-Palermo. L'ok finale, ovviamente, lo hanno dato Prefetto e Questore.
Anche il centrocampista del Napoli Hamsik e il direttore sportivo Bigon si sono incontrati con i tifosi del Napoli presenti in curva Nord all'Olimpico.
Alla fine si è deciso di giocare, nonostante alcuni tifosi chiedessero il contrario. La partita è iniziata con 45 minuti di ritardo. Mentre veniva cantato l’Inno di Mameli, all’interno dello stadio Olimpico, ancora fischi e lancio di petardi. I tifosi napoletani hanno ritirato tutti gli striscioni.
Nel frattempo la Polizia ha ritrovato una pistola, che si pensa possa essere proprio quella utilizzata prima dell’inizio della partita. Gli investigatori continuano ad interrogare alcuni testimoni, come si apprende, ancora, da una nota della Questura di Roma.