Spazio Libero Tenaglia, la cultura parte dalla riscoperta di Roma
Visita guidata al Circo Massimo con l’archeologo Marco Mancini
Non solo attenzione al territorio, ma anche alla cultura, questo è lo Spazio Libero Tenaglia.
L’associazione del quartiere Appio Tuscolano, stamani, ha organizzato una visita guidata al Mitreo del Circo Massimo, con la partecipazione dall’archeologo Marco Mancini. I partecipanti si sono dati appuntamento alle ore 10.45, davanti alla Bocca della Verità, per poi dirigersi alla volta del suggestivo Mitreo del Circo Massimo.
L’imponente edificio del II sec. a.C. sorge nell’area del Foro Boario, la pianura compresa tra il Campidoglio, il Palatino, l’Aventino ed il Tevere, ritenuta il sito di insediamento più antico della città. Il III sec. a.C. è un periodo importante e nevralgico, un momento di grande crisi e decadenza della società, in aggiunta alla crisi economica con l'inflazione alle stelle, le monete avevano perso il loro valore intrinseco, l’80% della popolazione si trovava in difficoltà assoluta e, in questo scenario globale, “la gente aveva un’unica possibilità – spiega l’archeologo Marco Mancini – sperare in un mondo migliore dopo la morte, questo spiega lo sviluppo di due nuove religioni come il mitraismo ed il cristianesimo, contrariamente all’istituzione statale ancora legata ai culti pagani”.
“Il culto legato alla divinità di Mitra – racconta Mancini – vedrà il suo eclissarsi nel momento in cui l’Imperatore Costantino deciderà che l’Impero romano dovrà seguire l’onda della cristianità, che diventa quindi religione ufficiale; emanato l’editto scompaiono quindi i mitrei, molti dei quali saranno sotterrati, altri distrutti e bruciati; quello sicuramente più grande e meglio conservato è sicuramente il Mitreo del Circo Massimo” – conclude l’archeologo.
“Non è la prima volta che organizziamo attività come questa – spiega Emanuele, tra i promotori dell’iniziativa – Tra le altre, le ville patrizie ad Ostia Antica, piuttosto che ai Fori imperiali, tutte strettamente legate alla riscoperta di Roma, la nostra città, la culla delle civiltà. Troppo spesso non ci rendiamo conto di quanto di assolutamente straordinario ci circonda: con le nostre vite frenetiche dimentichiamo che possediamo un patrimonio artistico tra i più invidiati al mondo. Ed è quindi in quest’ottica che vogliamo convogliare le attività dello Spazio, che partono dal territorio, alla riscoperta proprio del territorio stesso”.
“Sappiamo però che molto spesso ai più non è possibile visitare determinati siti: a causa infatti dei continui tagli perpetrati al personale della Sovrintendenza e dei Beni culturali, decine e decine di aree archeologiche della Capitale risultano essere quotidianamente chiuse al pubblico, salvo prenotazione con larghissimo anticipo, come è stato fatto per la visita di stamani – osserva Emanuele, secondo cui si tratta di – “una procedura vergognosa ed inaccettabile che non incentiva il turismo”.