Speranza ha mentito ai Pm? Quella frase sibillina del magistrato orobico…
Il Procuratore di Bergamo Chiappani precisa che “allo stato” non ci sono contestazioni contro il Ministro: ma conferma incongruenze e dichiarazioni non veritiere sul report Oms
È nuovamente nella bufera il Ministro nomen omen della Salute Roberto Speranza, e nuovamente per la vexata quaestio del report dell’Oms ritirato ventiquattr’ore dopo la pubblicazione. E mai come questa volta potrebbe valere il detto “chi è causa del suo mal pianga se stesso”. Almeno stando alle dichiarazioni rilasciate da Antonio Chiappani, Procuratore capo di Bergamo, che fanno presagire scenari piuttosto inquietanti.
Le rivelazioni del Procuratore Chiappani
«Il Ministro Speranza non ha raccontato cose veritiere, anche questo dovremo valutare». Poche parole, ma sufficienti a scatenare un terremoto politico, con tanto di rinnovata richiesta di dimissioni (per esempio da parte di Giorgia Meloni, leader di FdI). Perché le ha confidate al quotidiano Domani il Procuratore Chiappani, commentando l’audizione dell’esponente di LeU davanti ai Pm orobici. Che, com’è noto, indagano da tempo sulla gestione delle fasi iniziali della pandemia da parte del secondo Governo dell’ex bi-Premier Giuseppe Conte.
Dopo la scossa, il magistrato ha precisato in un’intervista al Corsera che «allo stato non ci sono elementi per alcuna contestazione nei confronti del Ministro». Confermando però allo stesso tempo che «abbiamo rilevato molte incongruenze nelle parole di tante persone sentite». Non a caso sono in corso «i doverosi approfondimenti e le valutazioni sulle dichiarazioni rese in atti da tutti i soggetti sentiti».
Insomma, se doveva essere una toppa (e ne dubitiamo), risulta ben peggiore del buco. Intanto per via di quelle due parole sibilline – «allo stato» – che la toga si è fatta sfuggire, e fanno pensare sia solo questione di tempo. E poi perché le sue parole hanno attestato che la testimonianza del titolare della Sanità è davvero sotto la lente d’ingrandimento – e non è l’unica.
Speranza ha mentito ai Pm?
Il casus belli resta l’ormai noto rapporto della World Health Organization sul piano pandemico approntato nel 2006 e mai aggiornato. Rapporto stilato da undici ricercatori, tra cui l’italiano Francesco Zambon, messo online sul sito dell’Organizzazione Mondiale della Sanità il 13 maggio 2020 e rimosso il giorno dopo. Ed è qui che da Lungotevere Ripa (e non solo) rischiano di aver fatto un clamoroso autogol.
Il segretario di Articolo Uno ha infatti sostenuto di essersi completamente disinteressato del dossier della WHO. Peccato che lui stesso mandò un messaggio a Silvio Brusaferro, presidente dell’ISS, scrivendo di essersene lamentato con Hans Kluge, Direttore regionale dell’Oms per l’Europa.
Lo stesso attuale portavoce del Cts è nel mirino degli inquirenti, e proprio per via del piano pandemico obsoleto (eppure ancora applicabile). Il 5 febbraio 2020, infatti, fu lui a suggerire a Speranza di non usarlo: però non lo aveva mai letto, cosa che fece solo nel maggio 2020. «Lo ha dichiarato lui, ha riletto il verbale e lo ha firmato» ha certificato sempre al quotidiano Domani Chiappani. Il quale ha aggiunto che da parte delle istituzioni ci fu «una grande sottovalutazione del rischio».
L’inchiesta, dopo circa 18 mesi di accertamenti, dovrebbe chiudersi tra poche settimane. E secondo Il Giornale sono ormai in pochi a dubitare che un avviso di garanzia sarà recapitato anche al Ministro libero e uguale. Uguale, d’altronde, proprio come lo è per tutti la legge.