Spesa contro la solitudine: in Europa aprono le “Casse della chiacchiera”
Riscoprire il piacere di un sorriso e di una battuta nella nostra alienante routine
Perché fare la fila per pagare la spesa quando si può inserire la carta di credito e in pochi secondi eseguire la breve operazione in autonomia?
Perché ci si può sentire così soli da aver bisogno di un volto sorridente anche quando si va al supermercato.
Nel nostro nuovo stile di vita l’imperativo è la velocità, tuttavia spontaneamente si torna a cercare la chiacchiera, l’incontro degli sguardi, un saluto confidenziale, un commento sul meteo, uno scambio di battute che già regala un altro umore alla giornata.
Certo, non c’è nulla di più comodo e immediato delle opportunità offerte da Internet. Oggi con lo stesso gesto, (premere un paio di pulsanti), si può pagare bolletta, eseguire ricariche, fare acquisti, prenotare il cinema, o anche un viaggio e perfino cambiare casa ma il contatto e la presenza fisica restano insostituibili.
Le casse della chiacchiera in Europa
La pandemia negli ultimi due anni ha accelerato questo processo alienante anche i quei paesi -come il nostro- non avanzati dal punto di vista tecnologico rispetto a molti altri paesi in Europa.
In Scozia la catena Tesco gestisce anche casse per anziani con Alzheimer e in Olanda sono nate le casse lente Jumbo, lo stesso accade anche in Finlandia. L’idea era stata sperimentata anche da un grande Carrefour di Parigi e ora viene imitata da diverse catene di supermercati. Alcuni supermercati inseriscono aree caffè per incontrarsi.
Un modo di fare compere che sembra piacere anche a chi lavora in cassa e che si trova spesso per molte ore a ripetere una gestualità anch’essa quasi spersonalizzante.