Stadio Roma, cade ancora numero legale. Approvazione forse lunedì
Cade numero legale su 1 delle pregiudiziali del M5S. Domani di nuovo in Aula, ma l’approvazione potrebbe arrivare lunedì
Ancora un rinvio per lo stadio della AS Roma a Tor di Valle. Dopo la caduta del numero legale in Assemblea capitolina, registrata durante la seduta di ieri (qui i dettagli), anche oggi il numero legale cade. Dello stadio, se ne torna a parlare domani.
Eppure, sembrava che oggi fosse tutto pronto per dare l'ok alla delibera che sancisce l'interesse pubblico dello stadio della AS Roma. Infatti, come riferisce DIRE, in mattinata, si era registrata un'accelerazione in Aula Giulio Cesare. Dopo l'approvazione della delibera sull'acquisizione di piazza Corazzini, in Municipio III, da parte del Comune di Roma (delibera 121/2014 approvata con 23 favorevoli e 1 astenuto per l'acquisizione a titolo gratuito da parte del Comune di un'area di 2.736 metri quadri a piazza Corazzini, nel quartiere Talenti), l'Assemblea capitolina ha votato l'accantonamento della prima delle due variazioni di bilancio in scadenza il 31 dicembre, la 199/2014, dando poi velocemente il via libera alla seconda, la 202/2014, per poi passare a dare la parola all'assessore all'Urbanistica di Roma Capitale, Giovanni Caudo, per l'illustrazione della delibera dell'impianto sportivo della AS Roma.
L'opposizione, tra ordini del giorno ed emendamenti, ha presentato meno di 200 'pezzi': circa 100 odg di Dario Rossin (FI), 5 del M5S, 1 odg condiviso di opposizione, 30 tra odg ed emendamenti da parte di Roberto Cantiani (NCD), 10 odg e 4-5 emendamenti da parte di Giordano Tredicine (PDL) e una mozione collegata alla delibera da parte di Forza Italia. Si aggiungono i 4 emendamenti di maggioranza (2 del PD e 2 di SEL), e 2 odg già depositati da SEL.
Al termine della relazione dell'assessore capitolino all'Urbanistica, Giovanni Caudo, il Consiglio comunale ha votato e respinto 2 delle 3 pregiudiziali del M5S sulla delibera dello stadio della Roma, con il numero legale che è venuto a mancare al momento del voto sulla terza. Il presidente dell'Aula, Valeria Baglio, ha quindi tolto la seduta e riaggiornato il Consiglio a domani in seconda convocazione.
"Sono molto soddisfatta dei lavori d'Aula oggi perché siamo riusciti ad andare in maniera abbastanza spedita – ha detto Valeria Baglio all'agenzia DIRE – I tempi sono quelli dati: domani riprenderà il Consiglio in seconda convocazione e proseguiremo la discussione. Ci tengo però a precisare che non stiamo votando lo stadio ma cercando di lavorare sull'interesse pubblico e quindi fare in modo che l'Aula possa lavorare per arrivare a una votazione". Domani il voto riprenderà dalla pregiudiziale sulla quale oggi è venuto a mancare il numero legale.
"Domani torneremo in Consiglio in seconda convocazione, e siccome quella sullo stadio non è una delibera su cui si possono chiedere le deroghe perché non è una variante urbanistica ma qualifica il pubblico interesse, si potrà chiedere di far parlare mezz'ora a gruppo un consigliere esperto in materia. Domani fino alle 14 quindi immagino si consumeranno questi interventi, dopodiché il Consiglio verrà convocato nuovamente lunedì per l'approvazione della delibera" – spiega invece il capogruppo del PD e coordinatore della maggioranza in Campidoglio, Fabrizio Panecaldo, al termine della seduta odierna dell'Assemblea capitolina. Alle 14 scadrà il termine per la presentazione di ordini del giorno ed emendamenti.
La caduta del numero legale, però, non piace al M5S. "Quello che è accaduto oggi in Aula è molto grave. La maggioranza, non avendo i numeri, ha fatto cadere il numero legale per andare domani in seconda convocazione. Quindi è stato tutto studiato a tavolino e sappiamo già, inoltre, che si voterà lunedì" – commenta all'agenzia DIRE il consigliere capitolino del Movimento Cinque Stelle, Daniele Frongia.
Al di là dei tempi di valutazione, bisogna calcolare anche quelli di costruzione. "Io so solo che per fare lo stadio e le opere servono 27-30 mesi, nel momento in cui si comincerà sapremo quando finiremo" – fa sapere sempre all'agenzia DIRE, Giovanni Caudo, assessore all'Urbanistica di Roma Capitale.
"Una volta che l'Assemblea voterà, il prosieguo dell'iter è affidato al proponente, che deve presentare i progetti definitivi e valutare se è il caso o no di proseguire l'iniziativa. Qualora valuti in modo positivo dovrà presentare i progetti all'amministrazione comunale e noi poi li porteremo alla Regione per l'apertura della conferenza dei servizi decisoria" – ha concluso Caudo.